Lo scenario è quello di una spy story. Un intrigo internazionale che vede coinvolti Dan e Ryan Friedkin, a capo della Roma, e parte del management della società, che nella primavera del 2023 è stato allontanato senza alcuna spiegazione. Almeno ufficialmente. Perché l’inchiesta della procura di Milano sulla Equalize permette di unire i tasselli di un puzzle fino ad ora incompleto dove i dossieraggi, i veleni e le paure sono all’ordine del giorno. «Ho incontrato il security manager della Roma… mi ha chiesto di alcune bonifiche da fare sia a Trigoria, sia negli uffici della Roma».
È una telefonata del 26 aprile del 2023 a svelare le intenzioni di Angelo Ruocco, all’epoca dirigente con la delega alla sicurezza della As Roma. L’As Roma, estranea all’inchiesta, fa sapere «di non aver mai collaborato né commissionato alcun lavoro alla società Equalize». Ruocco, insomma, avrebbe agito in virtù del suo ruolo. Già, ma per conto di chi? È questa la domanda che merita un approfondimento, che parte dalle date che tengono insieme i fili di questa spy story. A volere Ruocco nella Roma era stato l’ex ad Piero Berardi, che il 18 aprile 2023 viene silurato dai Friedkin. Al suo posto subentra la manager Lina Souloukou. Le voci su Berardi si rincorrono, secondo gli americani «è venuto meno il rapporto fiduciario» con l’ex ad accusato di aver creato a Trigoria «un ambiente tossico».
Ad essere allontanato poco meno di un mese dopo anche Ruocco. Dalla Roma parlano di normali coincidenze. Ma a Ruocco sarebbero state contestate altre violazioni sulla sicurezza. L’ex security manager, secondo la proprietà, avrebbe visionato i filmati di alcune telecamere di sorveglianza all’interno di Trigoria, che riprendono i corridoi di pertinenza dei Friedkin, senza un’adeguata giustificazione. E qui l’altra domanda senza risposta: cosa doveva controllare nell’area presidenziale? Per Dan e Ryan Friedkin, ossessionati dalla privacy, è bastato questo per decidere una rimozione lampo.
FONTE: La Repubblica