Roma-Milan è un po’ tutto. Lì dentro c’è un pezzo di futuro di Daniele De Rossi, che non ne parla ma aspetta il rinnovo e i risultati, al momento, aiutano la causa. Daniele è pure a caccia di un primato di uomo capace di raggiungere una semifinale europea da calciatore e da allenatore della Roma. C’è Romelu Lukaku, Paulo Dybala, anche Lorenzo Pellegrini, che rincorre la sua quinta semifinale europea, un qualcosa che non è accaduta a predecessori illustri come Totti e come mister De Rossi. C’è il Milan poi, che ha deluso ma non si è arreso per niente. E Pioli, che vuole restare aggrappato alla panchina rossonera.
Stasera, la Roma cerca la quinta semifinale con il sogno di tornare a giocare la Champions. C’è in ballo una qualificazione, i due allenatori dovranno mostrare tutto coraggio e mentalità. Il bello è solo una conseguenza. Tutto lo scenario è ben armonizzato da De Rossi. “Il Milan è forte e ha dimostrato di esserlo più di noi negli ultimi anni ma la Roma ha messo in evidenza che non ci sta una differenza enorme. Se ci mettiamo a difendere, il loro gol arriverà. È chiaro che se all’ultimo minuto saremo zero a zero non giocheremo per segnare. Il Milan la vivrà come ultima spiaggia, noi non vogliamo che il sogno finisca. Inseguiamo la felicità”.
De Rossi, nella sua finora breve carriera, sta vivendo cose da allenatore navigato. Ad esempio a Udine è riuscito a gestire al meglio con l’arbitro Pairetto la questione Ndicka: la sua spinta a non proseguire il match è stata decisiva, ora serve una data per il proseguo del match e se la Roma passerà il turno in Europa League rischia di slittare oltre il prestabilito 25 aprile. “Abbiamo ricevuto complimenti per una cosa normale. Se qualcuno ne vuole trarre un insegnamento significa che stiamo messi male. Quanto alla data, spero solo che per l’integrità del campionato non slitti alla fine. E che quindi non si crei un precedente”. Discorso che vale anche per l’Atalanta.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni