Quando Mourinho si mette a bastonare in casa propria, di solito c’è più tattica che ferocia. Parafulmine e saetta allo stesso tempo, il portoghese ha preso la lunga rincorsa verso il derby direttamente dal centro storico di Praga: “Partita orribile, si è salvato solo Bove“. “Forse qualcuno non ha la mia stessa professionalità”. “In tanti non hanno avuto il giusto approccio per una partita seria”. Il sentimento è quello da penultimi giorni dell’impero ed è evidente che Mourinho sta avviandosi lungo i suoi definitivi mesi romani. Qualcuno ricorderà lo sfogo post Roma-Juventus, che portò a una sola sconfitta nelle successive 14 partite.
Non si contano le vittime tra i giocatori: colpirne uno per educarne undici ha funzionato al Chelsea, all’Inter e al Real Madrid e tra i feriti figurano anche dei giovanissimi De Bruyne, Hazard e Lukaku. José è un distruttore, ma non si lascia guidare solo dall’istinto infatti c’è del calcolo in ogni sua parola. Non è così sciocco da sacrificare un proprio giocatore o un pezzo di spogliatoio per ritrovarsi nudo e solo: gli interessa la reazione, è così che il carisma si autolimenta.
FONTE: La Repubblica