La Roma che domenica 15 ripartirà da Genova e da due punti su 9, ma anche da un pari a Torino con la Juve è un gruppo sensibilmente rinnovato, migliorato dietro con gli arrivi di Hummels e Hennoso che offrono a De Rossi la possibilità di cambiare tanto gli interpreti quanto le linee. In mezzo Koné è una figura che mancava sul piano del dinamismo e della cilindrata, così come Saelemaekers. Dovbyk è la novità dell’attacco. Mentre Soulé è alternativo a Dybala.
Tra mille difficoltà, grovigli mercantili e qualche imprevisto (il no di Paulo all’Arabia, la più bella notizia dell’estate) Lina e Ghisolfi hanno cercato di consegnare a De Rossi una squadra robusta e con più soluzioni, senza peraltro trascurare l’aspetto della riduzione del monte ingaggi.
In partenza la Roma resta tuttavia dietro a Inter, Milan, Juve e Napoli, se la gioca con l’Atalanta e ha qualcosa in più di Lazio, Fiorentina e Torino. Per numero di gol, intuizioni e assist Dybala resta unico. Stimando Lina e De Rossi dubito che sempre a proposito di condizionamenti possa indurre la società a limitare l’impiego dell’argentino e l’autonomia dell’allenatore.
Fatti due calcoli, il confine è fissato tra la dodicesima e la diciassettesima presenza. Ma tra uno sbaglio e un colpo di genio il confine è sottile.
FONTE: Il Corriere dello Sport – I. Zazzaroni