Fra venerdì e domenica, un VAR in serie B. Poi c’è il turno infrasettimanale, VAR o Quarto uomo in A o una partita in B. E il primo novembre (festa di Ognissanti) il ritorno in serie A. Se è vero (e lo è, purtroppo) che Daniele Orsato non sarà fermato dai vertici della CAN per quanto commesso domenica sera allo Stadium in Juve-Roma, potrebbe essere questo il suo prossimo futuro. Con variazioni sul tema, perché non sempre è chiaro cosa succede su quel pianerottolo, spesso molto affollato anche da chi non dovrebbe esserci. La prestazione dell’internazionale di Schio non è stata giudicata – incredibilmente – in maniera totalmente negativa, certo sull’episodio specifico alcune riflessioni sono state fatte.
Anche, aggiungiamo, il tentativo di trovare la via d’uscita, con il tocco di mano di Mkhitaryan fatto passare, nella notte della partita, come il capro espiatorio, quello che depotenziava la portata dell’errore del direttore di gara veneto. Tentativo maldestro, perché il suo errore resta – e rimane – non aver aspettato quella frazione di secondo prima di fischiare il penalty per la Roma, annullando di fatto un gol che – anche al netto di un fallo di mano che è tutto da dimostrare sia stato volontario, provate voi a cadere in avanti quando vi bloccano le gambe e poi capirete che vuol dire, ve lo spiegherebbe anche un bambino – era regolare. Un errore, anzi, una serie di errori (chi deve controllare l’encroachment, ovvero l’invasione in area? L’arbitro per primo, poi il VAR) che però non porteranno Gianluca Rocchi a fermare Orsato. Un precedente che potrebbe avere ripercussioni. (…)
La spiegazione che Orsato ha fornito a Cristante (sbagliato prendersela con i microfoni aperti, non è uno dei focus della nuova AIA far parlare gli arbitri e spiegare le decisioni prese?) è peggio del male, perché non sta né in cielo, né in terra, e ha veicolato un messaggio pericoloso, anche per la base. Ma d’altro canto, Orsato – che fu beccato a copiare i test regolamentari nel raduno post-pandemia – col regolamento qualche problema… (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – E. Pinna