Rendere meno altalenante il rendimento tra casa e trasferta: è questo l’obiettivo della Roma da qui al termine della stagione, per tentare di raggiungere la qualificazione alla prossima Champions League. La discrepanza tra il rendimento interno e quello esterno, nei primi mesi del 2023, è enorme: basti pensare che i giallorossi sono la squadra che ha ottenuto più punti nelle gare casalinghe di campionato in quest’anno solare (18 in 7 partite, frutto di 6 vittorie e una sconfitta, quella con il Sassuolo), ma in trasferta hanno raccolto soltanto 5 punti in 7 incontri. La media-punti per partita all’Olimpico è di 2,57 (praticamente da Scudetto) a fronte di quella esterna pari a un misero 0,83 (praticamente da retrocessione).
Fuori casa gli uomini di Mourinho hanno raccolto gli stessi punti di Inter e Spezia, che però contano una gara in meno in trasferta. Peggio dei giallorossi soltanto la Sampdoria (4 punti in 7 partite), la Cremonese (3 in 6) e il Verona (3 in 7). Non a caso si tratta delle ultime tre anche nella classifica generale. I 5 punti la Roma li ha raccolti con una sola vittoria e due pareggi: il successo risale a due mesi e mezzo fa, esattamente al 22 gennaio, quando i gol di El Shaarawy e Abraham hanno steso lo Spezia allo Stadio Picco; i due pari sono arrivati contro il Milan l’8 gennaio e a Lecce l’11 febbraio, entrambi in rimonta. Per il resto, tre sconfitte contro Napoli, Cremonese e Lazio.
Troppo poco, per una squadra che ambisce a rientrare tra le prime quattro della classe: urge un cambio di rotta nel rendimento lontano dall’Olimpico. Un cambio che è possibile, a maggior ragione se si tiene conto del fatto che prima della sosta Pellegrini e compagni avevano fatto molto meglio in trasferta che in casa: 17 punti su 8 partite in giro per l’Italia (media per partita di 2,13) a fronte dei 10 punti su 7 gare all’Olimpico tra agosto e novembre (media di 1,43). Insomma, col nuovo anno l’andamento si è capovolto: serve, in ogni caso, maggiore continuità tra casa e trasferta. Anche perché siamo giunti ormai al rush finale e, tra campionato ed Europa League, non c’è più spazio per i passi falsi: qualsiasi errore, a questo punto della stagione, si paga carissimo. (…)
FONTE: Il Romanista – L. Latini