La notte con il Bodø/Glimt sembrava avergli spalancato le porte per un finale di stagione da assoluto protagonista, la tripletta con la quale aveva strapazzato i norvegesi appariva come l’antipasto del menù da preparare per il grande doppio appuntamento con il Leicester. E invece Nicoló Zaniolo ha compiuto nuovamente un passo indietro: a Napoli e con il Bologna ha dato la sensazione di esser fuori dal focus della gara, confermando i numeri di un campionato insufficiente per le sue potenzialità.
E in Inghilterra, sul manto erboso del King Power Stadium, ha offerto più sportellate agli avversari che giocate utili per i compagni. Per questo motivo, la sua presenza da titolare, nella tanto attesa notte dell’Olimpico, è l’unico dubbio che si porterà dietro José Mourinho.
Smalling tornerà al suo posto al centro della difesa, numericamente Sergio Oliveira prenderà il posto dell’infortunato Mkhitaryan e in attacco, logica vuole, che sia Zaniolo ad affiancare Pellegrini alle spalle di Abraham.
Ma lo Special One sta ragionando su un’ipotesi di formazione volta a dare meno facilità di lettura al Leicester. La prima ipotesi vede Vina sulla fascia sinistra, con lo spostamento sulla trequarti di Zalewski, pronto ad avanzare il proprio raggio d’azione all’interno di una zona di campo che conosce bene.
La seconda soluzione prevede l’inserimento di un centrocampista in più (Veretout), che completerebbe la mediana insieme a Cristante e Sergio Oliveira, con l’avanzamento di Pellegrini nel tandem offensivo accanto ad Abraham. Segnale che porta in direzione di un’iniziale panchina del 22 lo ha fornito il minutaggio avuto nella sfida con il Bologna: 90 minuti in campo, mentre diversi titolari hanno giocato poco più di mezz’ora, proprio in vista dell’impegno di coppa.
C’è poi un altro fattore di cui tenere conto: la gara può andare avanti fino ai supplementari e avere l’opportunità di giocarsi, a gara inoltrata, la carta Zaniolo può essere un’opzione interessante per le sorti della qualificazione. Dubbi, ragionamenti e valutazioni che proseguiranno fino a giovedì, quando la Roma di José Mourinho, in un Olimpico da sogno, si giocherà in 90 e più minuti le proprie chance di conquistare un posto nella finale di Conference League a Tirana.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo
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