La Roma conquista la semifinale e conferma di essere specializzata in imprese europee. De Rossi l’ha portata tra le migliori quattro squadre di Europa League, se la vedrà contro il Bayer Leverkusen, sognando Dublino. E’ una tradizione che si rinnova, passano gli allenatori ma i giallorossi comandano nelle Coppe. Nel 2018 fu Eusebio Di Francesco a portare la Roma in semifinale di Champions. Dopo la storica rimonta contro il Barcellona, fu eliminata in semifinale dal Liverpool, trentaquattro anni dopo la maledetta finale di Coppa dei Campioni persa all’Olimpico.
Nel 2021, con Paulo Fonseca in panchina, i giallorossi si fermarono ancora in semifinale, questa volta di Europa League, eliminati dal Manchester United. l’anno successivo fu Josè Mourinho a regalare alla Roma un trofeo: si aggiudicò la prima edizione della Conference, finalmente un successo internazionale dopo l’antica Coppa delle Fiere. Nella passata stagione l’arbitro Taylor negò allo Special One un fantastico bis. Finale di Europa League persa a Budapest ai rigori contro il Siviglia, con tanti errori del direttore di gara inglese.
Quest’anno De Rossi ha eliminato il Feyenoord ai rigori, si è sbarazzato abbastanza agevolmente del Brighton del suo amico De Zerbi e ha dato una lezione a Pioli, assicurandosi la qualificazione già nella partita di andata a San Siro.
L’uno-due firmato da Mancini e Dybala ha risolto la pratica. C’è stato da soffrire un po’ perché l’espulsione di Celik ha costretto la Roma a giocare in dieci per un’ora, ma anche ieri si è visto il carattere di questa squadra, capace di soffrire, di lottare, di sacrificarsi.
Un gruppo di giocatori di personalità che non si arrendono mai. Questa è la Roma di De Rossi, la Roma che vuole De Rossi. Che sa trasformare le notti europee in notti speciali. I Friedkin erano scesi in campo sin dal mattino. L’annuncio della conferma di Daniele è stata la mossa che ha dato alla Roma una carica in più.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo