L’odore dell’erba tagliata c’è chi dice che sia un grido d’aiuto che essa stessa lancia e chi, invece, vi annusa il profumo di nostalgia: il prato, i bambini, il pallone. O anche il profumo della giovinezza, quella che “si fugge tuttavia”. O soltanto la voglia di una battuta, audace ma non scabrosa, di quelle che, insieme ai pallonetti che sembravano aquiloni ed al “mo’ je faccio er cucchiaio” hanno fatto la leggenda di Francesco Totti. In questo calcio ci potrei stare ancora, ha fatto capire, e forse non voleva dire niente di più che questo: è un altro calcio da quello che fu il gioco dei numeri 10. La vecchia gloria che vuole ritrovare il tempo perduto, oppure semplicemente strizzare l’occhio al tam tam social, che subito s’accoda.
Totti aggiunge perfino che è stato contattato da due squadre di Serie A. A 48 anni da poco compiuti, del resto, è più giovane del giapponese Miura, o del primo pallone d’oro che fu, ma allora non era calcio ad alta velocità, Stanley Matthews. Ma no, non può essere una cosa seria, anche se è una cosa che fa parlare assai: non è detto che tutto quello di cui si parla sia serio, anzi. Però ci ha fatto credere e chissà quanti sono tornati bambini o ragazzi solo per una battuta. Come dicono sempre? Sognare non costa nulla, manco se sei Totti e potresti pagartelo il sogno. Però la mattina suona la sveglia…
FONTE: Il Messaggero – P. Mei