Body language, il linguaggio del corpo: José Mourinho ci ha impiegato due minuti per capire che partita sarebbe stata, a Udine, per la sua Roma. Scarica, prevedibile, fiacca e mentalmente esaurita. La trasferta in Olanda si è rivelata, il passo e l’intensità dell’Udinese erano un fattore a prescindere. Il pari di un gelido Pellegrini al 94’ su rigore dà un senso alla classica attraverso la statistica, però restituisce a un’altra settimana di passione una Roma meno brillante e più insicura.
Alla fine il punto pesa, perché coincide con il pari interno dell’Atalanta e tiene la Roma aggrappata al quinto posto in attesa della Lazio, che stasera può spendere il colpo del sorpasso. Ma siamo li. Il treno Champions si allontana irrimediabilmente, se mai questa Roma fino a ieri pomeriggio aveva dato la sensazione reale di poterci salire. Non si può certo dire che questa Roma difetti di tenacia. Ma non può bastarci. E Mou lo sa. Soprattutto se alle porte ci sono l’accesso ai quarti di Conference e un derby che già da solo vale oro.
FONTE: Il Corriere dello Sport – F. De Core