Non aveva esagerato. “Pellegrini? Ne vorrei tre in campo. E se li avessi, giocherebbero tutti e tre“. Ieri si è capito il perché. E non è soltanto per la doppietta che ha aperto e chiuso i giochi con la Salernitana. Il feeling tra Mourinho e Lorenzo si fa avverte anche nel post gara. Parla il Capitano: “Cosa ci ha detto il tecnico all’intervallo? Di rimanere tranquilli, che continuando a giocare così avremmo trovato la via del gol. Cosa che poi è accaduta regolarmente“. Risponde Josp: “Sono contento che Lorenzo creda che io abbia trasmesso questa traanquillità. Era impossibile non vincere. Ho detto loro che contro la Fiorentina in vantaggio ero preoccupato, mentre oggi sul pari ero tranquillo. Abbiamo dominato“. Una stima reciproca che lo Special One ha palesato privatamente e pubblicamente. Immaginate cosa può scattare nella testa di un calciatore. E poco importa che sia nazionale azzurro, capitano della Roma e che abbia già collezionato a 25 anni 164 presenze in Serie A.
Pellegrini ringrazia e guarda avanti: “Quest’anno c’è qualcosa di diverso, ci viene trasmesso il pensare partita dopo partita ed è davvero così. Contro la Salernitana abbiamo fatto una grande gara. I tifosi cantano vinceremo il tricolor? Speriamo un giorno di realizzare questo sogno“. Parla al futuro. Mou invece preferisce guardare al presente: “La parola chiave dei Friedkin per me è stata “tempo”. E il tempo porta tranquillità. Ma io non ne voglio troppo, va un po’ contro la mia natura. Non voglio tempo e poi finire settimo o ottavo. Voglio accelerare il processo. Ci sono rose più ricche della nostra ma ce la giocheremo con tutti. Stiamo costruendo un bel gruppo. Quando però guardo la panchina ovviamente mi piacerebbe avere non dico più qualità, ma più esperienza. Ne avremo bisogno”. Restano due giorni per accontentarlo.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina