Da Lorenzo a Luca il passo è breve. Fanno entrambi di cognome Pellegrini ma non sono parenti. Il centrocampista è un nazionale azzurro, giocatore già navigato che ora, nel ruolo di trequartista, ha trovato la sua consacrazione. Il terzino, invece, è un 19enne in rampa di lancio. Di certo, non un 19enne qualsiasi. Nel giro di pochi giorni, ha debuttato in serie A (contro il Frosinone) e in Champions (con il Viktoria Plzen): 9 minuti in campionato, 16 in Europa. Tanto è bastato per confezionare l’assist del 4-0 a Kolarov contro i frusinati e per sbalordire l’Olimpico per uno stop in corsa poi conclusosi con un cross per Dzeko contro i cechi. Che Luca sia un predestinato lo immaginano in tanti. A Trigoria viene appena sussurrato per il timore che il ragazzo – già finito sotto l’ala protettiva di Raiola (farà operare Calafiori in Usa, da Freddie Fu, il prof che ha rimesso in piedi Ibra) e – possa montarsi la testa. Ma che abbia qualcosa di speciale, lo si intuisce appena tocca il pallone. Ieri Di Francesco ha confermato quanto trapelava ormai da un paio di giorni: partirà titolare a Empoli.
IL FUTURO È ADESSO – Complice la condizione precaria di Kolarov che ora, non essendo stato nemmeno convocato, sarà più facile trattenere a Trigoria durante la sosta per curare la frattura del quinto dito del piede sinistro. Tornando a Pellegrini, Luca muove i primi passi calcistici nel Cinecittà Bettini e nel Tor Tre Teste. Viene scovato da Bruno Conti che lo porta in giallorosso battendo la concorrenza della Lazio, interessata a quel bimbo che da trequartista aveva segnato 30 gol nell’ultimo campionato di categoria. A Trigoria, ci pensa Muzzi a cambiargli posizione, trasformandolo in terzino. Ruolo che lo fa diventare uno dei migliori prospetti europei. Già nei Giovanissimi e poi negli Allievi Nazionali si mette in mostra attirando l’attenzione di club italiani (Juve e Fiorentina) ed europei. A Trigoria arrivano offerte dalla Premier (Manchester City, Liverpool e Reading), dall’Olanda (Az e Psv) e dalla Francia (Monaco). Sono soprattutto i Reds a fare sul serio con il tecnico dell’epoca (2015) Brendan Rodgers. Fu il no del ragazzo a evitare un altro caso Scamacca. Un no che la Roma ha saputo premiare in estate – dopo due gravi infortuni (rottura crociato sinistro e frattura rotula) – con un triennale sino al 2022 non indifferente (900 mila euro a stagione più premi) per un ragazzino con 0 minuti in A. Pellegrini ormai s’è messo in moto. E non si vuole fermare più. Intanto il Cda giallorosso ha appovato il bilancio al 30 giugno: ricavi per 250,9 milioni, perdite per 25,5.