Pace fatta, riabilitazione ottenuta: martedì sera, sotto gli occhi di re Filippo, Romelu Lukaku ha cancellato il brutto Mondiale dalla testa dei tifosi belgi. Due gol di destro, nemmeno il piede preferito, hanno incenerito la piccola Estonia ma soprattutto hanno restituito a lui il sorriso perduto.
Anche a posteriori, guardando una statistica elettrizzante: 77 reti in Nazionale, gli stessi che segnò Pelè con il Brasile in altri tempi e altri modi. I compagni non hanno usato mezzi termini, a cominciare dall’amico Vertonghen che l’ha praticamente visto crescere: “Lukaku non lo scopriamo certo oggi. E’ uno dei centravanti migliori del mondo”. Talmente importante per la squadra, al di là del numero 10 e della fascia di capitano, da spingere il nuovo ct Tedesco a rinunciare al collega più in forma del momento: Luis Openda, comprato dal Lipsia in estate per 42 milioni, autore di due gol nelle prime due partite in Bundesliga.
Tra i vicini di casa troverà verosimilmente Paulo Dybala, che oggi salvo contrattempi comincerà a studiare durante le sedute di lavoro. I due non si sono ancora mai allenati insieme perché Dybala, dopo il risentimento alla coscia di Verona, ha passato la successiva settimana tra massaggi e terapie senza mai scendere in campo.
Ma adesso l’infortunio sembra risolto. E così in questi tre giorni i due potranno conoscersi meglio e affinare l’intesa. La coppia d’attacco che Marotta sognava di comporre all’Inter nel 2022 adesso è realtà nella Roma, per la felicità dei tifosi che a dispetto della falsa partenza riempiranno anche domenica l’Olimpico.
Lukaku e Dybala partono da situazioni fisiche e atletiche differenti: il primo ha bisogno di giocare, giocare tanto, per entrare in condizione. Anzi ha sorpreso sia lo staff della Roma che quello del Belgio per il livello di affidabilità raggiunto dopo pochi allenamenti di gruppo. Evidentemente anche da solo, durante l’estate, aveva lavorato bene.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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