Da oggi Trigoria tornerà a sembrare un centro di allenamento vero e proprio, con il ritorno di quasi tutti i 14 nazionali sparsi per il mondo. Nel frattempo, però, qualcuno a sudare al Fulvio Bernardini ci è rimasto anche nei giorni scorsi e tra quei (pochi) c’è anche Leonardo Spinazzola, che Spalletti non ha chiamato in azzurro per la doppia sfida con Malta e Inghilterra.
Uno che finora Mourinho ha utilizzato quasi sempre, ma che – essendo in scadenza a fine stagione e andando a caccia dell’ultimo contratto della sua carriera – è destinato (sembra) a lasciare la Roma a fine stagione. Se non prima, nel caso arrivasse un’offerta già a gennaio, quando il mercato riaprirà e le sirene arabe potrebbero tornare a farsi sentire anche per lui (che già in estate aveva ricevuto un’offerta dall’Al Shabab, pronto a pagarlo 7 milioni di euro).
Mou in questo inizio di stagione ha speso spesso belle parole per l’esterno di Foligno, anche dopo il primo giro azzurro, quello di settembre, in cui Spina venne convocato ma finì in tribuna sia contro la Macedonia sia contro l’Ucraina. “Leo è tornato molto bene dalla nazionale – disse all’epoca il tecnico romanista, prima della sfida con l’Empoli – anche se Spalletti gli ha preferito Biraghi e Dimarco. Deve lavorare di più con noi, se lo fa tornerà presto a giocare anche con la nazionale”.
Previsione che non si è avverata, anche se in giallorosso Spinazzola ha giocato quasi sempre, 9 volte su 10, solo Paredes, Cristante e Mancini hanno fatto meglio di lui. Tra l’altro, tra i sei esterni (tra sinistra e destra) a disposizione di Mou è quello che ha giocato di più anche come minutaggio: 587 minuti, a seguire El Shaarawy 444, Kristensen 421, Karsdorp 319, Zalewski 273 e Celik 171. Insomma, per il tecnico portoghese è lui il più affidabile di tutti per quanto riguarda le scelte in fascia.
Nonostante tutto ciò, però, questi potrebbero essere davvero gli ultimi mesi romani di Spinazzola. Arrivato nel 2019 dalla Juventus, in questi 5 anni ha rischiato di lasciare Roma un paio di volte. Prima nel famoso scambio con l’Inter (che avrebbe dato ai giallorossi Politano) saltato a gennaio del 2020, con il terzino che fece le visite mediche con i nerazzurri per poi tornare a Trigoria. E poi qualche mese dopo, a luglio, quando Leo si lesionò il tendine d’Achille contro il Belgio, nell’Europeo poi vinto dall’Italia.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese
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