La ricostruzione è dunque affidata a Florent Ghisolfi. Trentanove anni, di lui in queste settimane di attesa, si è saputo un po’ tutto. La riservatezza, il modus operandi, i trascorsi da allenatore e la gavetta. Rispetto al recente passato a Trigoria vien considerato, almeno sulla carta, un upgrade: si è passati da un gestore di risorse umane come Pinto ad un dirigente che di professione fa il direttore sportivo. Con una linea già tracciata da De Rossi. Tradotto: scouting ma non solo. Per intenderci ulteriormente: non si può passare da Lukaku a Omorodion, 9 gol in 34 partite con l’Alaves.
Omorodion, 20enne centravanti nigeriano di proprietà dell’Atletico Madrid, uno dei nomi monitorati dallo scouting giallorosso in attesa del confronto con Ghisolfi, è un profilo appetibile al quale però affiancare una certezza. E se Romelu, come sembra tornerà al Chelsea per poi essere girato altrove (Napoli?), Abraham può essere considerato il suo sostituto? Ghisolfi dovrà essere bravo ad assecondarlo.
Perché qualche spiffero dalla Francia che racconta di un dirigente che vuole imporre i calciatori al tecnico di turno è già arrivato. E invece la Roma, in una fase molto delicata – che andrà spiegata alla piazza, non solo dall’allenatore – ha bisogno di viaggiare unita, senza protagonismi. La volontà di Daniele è abbandonare la linea dell’usato sicuro e rischiare di più pagando maggiormente i cartellini.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni