Forse è meglio scherzarci su. E fare come Sanches, che fermandosi a parlare con Ikoné – suo ex compagno al Lilla – nel sottopassaggio dell’Olimpico domenica sera, si è lasciato andare ad una confessione riguardo alla sua condizione fisica: «Non lo so, probabilmente qualcuno ha messo una maledizione su di me».
Il riferimento del francese è ai continui infortuni che lo stanno flagellando anche in questa stagione dove ha saltato la bellezza di 11 gare, alle quali – a voler essere maligni – si possono aggiungere anche le ultime due, considerato che il centrocampista è rimasto in panchina durante le sfide con Sassuolo e Fiorentina. Il problema però non riguarda né macumbe tantomeno maledizioni ma una «storia clinica», come la definisce Mourinho, ben nota.
Non c’è partita, quindi, che Mou – comunque quarto in classifica – non parta con l’handicap. Quando è andata bene, spesso dopo le soste per gli impegni delle nazionali, gli infortunati erano soltanto i lungodegenti (Kumbulla, atteso entro la Juventus di nuovo tra i convocati, Abraham, che ieri ha postato un video del percorso di recupero, e Smalling).
Ma ci sono stati casi (Inter) nei quali José ha dovuto rinunciare a 7 calciatori, altre volte (Cagliari e Lecce) a 6. A Bologna, domenica prossima, tra squalifiche (Lukaku e Zalewski) ed elementi non disponibili (Spinazzola, Dybala, Azmoun oltre ai “soliti” tre) rischia di dover partire addirittura con un meno 8. Roba da handicap nel golf più che nel calcio.
FONTE: Il Messaggero