Ancora un’imbarcata, di nuovo il Manchester. La Roma fallisce l’appuntamento con la storia e torna spezzata dalla trasferta inglese. All’Old Trafford contro il solito United la maledizione continua. Gioca contro tutto: infortuni, tradizione e arbitro compreso. Perde subito Veretout, va sotto, reagisce, poi riesce addirittura a portarsi avanti prima del crollo nella ripresa dove incassa cinque gol per un 6-2 finale impossibile da ribaltare nella gara di ritorno.
Il Manchester parte forte e dopo otto minuti passa: triangolo a velocità stellare innescato da Pogba e concluso con un tocco sotto “incantevole” di Fernandes che scavalca Pau Lopez in uscita. Ma la Roma resta lì, non molla e riapre la partita dopo quattro minuti grazie al rigore concesso per un fallo di mano sempre di Pogba: giusto. Sul dischetto, di un penalty pesantissimo, va Pellegrini e da capitano porta avanti i suoi che si sbloccano e tornano a giocare (seppur a tratti) il loro calcio.
Ancora Pogba a spaventare la Roma con Pau Lopez che fa l’ultimo allungo prima di infortunarsi: entra Mirante. Finita? Macché, dopo altri otto minuti Spinazzola fa una delle “sue” corse sulla fascia sinistra del campo, attiva Pellegrini che mette nel mezzo un pallone che Dzeko deve solo spingere in rete: lo fa, seppur con un rimpallo fortuito, e porta la Roma incredibilmente in vantaggio. Altri quattro giri d’orologio e si fa male anche Spinazzola: proprio lui, il migliore in campo fino a quel momento.
Lo United riparte forte e la Roma inizia sbagliare. I giallorossi non riescono a innescare la manovra, perdono troppi palloni e gli inglesi si leccano i baffi. Inizia la mattanza: prima Cavani sigla il 2-2, poi l’arbitro “regala” un rigore ai padroni di casa e dal dischetto Fernandes fa 3-2. Purtroppo non sarà ancora finita, perché il finale è da incubo: ancora Cavani e infine il giovane Greenwood inferiscono.
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini