Mancini non si allena e tiene in ansia Mourinho. Per il secondo giorno consecutivo, esclusa la ripresa di martedì post partita, il difensore azzurro non ha preso parte alla seduta col resto dei compagni, e la motivazione è semplice. La pubalgia che lo tormenta da settimane ne limita le possibilità fisiche (come denunciato da Mourinho) e la gestione sembra non bastare, ma non è detta l’ultima.
Nonostante l’inattività delle ultime ore l’ex Atalanta vuole esserci domani nel big match dell’Olimpico contro il Napoli, e farà di tutto per stringere i denti. Oggi il provino decisivo per capire se Mourinho potrà contare su uno dei suoi soldati più fedeli o dovrà adattare il terzetto dei centrali proprio quando deve affrontare Osimhen, che lo scorso anno fece tremare Smalling e compagni.
Se non dovesse farcela la soluzione più probabile resta quella dell’arretramento tra i centrali di Cristante, che ieri invece è tornato ad allenarsi in gruppo. La coperta per il tecnico portoghese è corta e nonostante la forza offensiva nell’undici di Mazzarri lo Special One punta sull’esperienza del classe ’95. Più complicato vedere Celik assieme a Llorente e N’Dicka.
Chi potrebbe tornare tra i convocati è Marash Kumbulla, anche se lo scenario più verosimile è quello di vedere l’albanese in panchina all’Allianz Stadium nell’ultima gara dell’anno a casa della Juventus. A gennaio in ogni caso arriverà un difensore, con il discorso Soyuncu-Atletico che rimane sullo sfondo e lo scontento Bonucci che continua a proporsi. Ma ancora nessuna trattativa in piedi seppure è un profilo che Mourinho non scarterebbe a priori.
Con Mancini out sarà molto probabilmente Bove a prendere il ruolo di mezz’ala destra accanto a Paredes. Ma di questo e altro parlerà oggi Mourinho che torna in conferenza stampa alle 12.30 dopo il silenzio pre-Bologna e le forti dichiarazioni dopo il match del Dall’Ara che hanno portato alla risposta dei Friedkin: nessun rinnovo ora, per nessuno. Prima i risultati. E i risultati il tecnico portoghese è chiamato a farli già contro i campioni d’Italia in carica.
Squadra, l’unica delle grandi assieme al Milan, che non ha ancora mai battuto da quando siede sulla panchina giallorossa ma che lo scorso anno ha tenuto molto bene nel doppio confronto tra Olimpico e Maradona. Un test importante e già decisivo che apre la lista delle gare contro le concorrenti che terrà la Roma sul filo fino alla metà di gennaio. Mancheranno, come sempre accade, tanti protagonisti importanti ma serve la svolta per tornare in Champions.
FONTE: Il Tempo – L. Pes