Più che la partita lampo di Udine, è stata la mano decisiva di poker. Da applausi per il coraggio e la fantasia. E per il risultato (1-2). Preziosissimo.
De Rossi, non avendo altra scelta per blindare il quinto posto della Roma ha deciso di fare all in per aggiudicarsi il piatto. Cioè ha messo tutto dentro quei 18 minuti che restavano del match sospeso il 14 aprile più recupero. Così Daniele, proprio al fotofinish, si è portato a casa il successo con lo schema risultato spesso efficace nelle ultime settimane: gol di testa, da corner. Dybala che calcia e Cristante, copiando quanto riuscì a Mancini. Tre vittorie con la stessa formula magica. Una più pesante dell’altra.
La mossa spregiudicata ha, dunque, pagato. Solo nel derby del 6 aprile Daniele ha schierato il doppio centravanti, affiancando Abraham a Lukaku dalla mezz’ora della ripresa. Ma in quel caso ha tolto Dybala. Opzione intrigante che gli è servita per avere più profondità e per certi versi con l’obiettivo di difendere il vantaggio. Anche in quel caso ha visto giusto.
Contro l’Udinese è andato oltre e, senza avere a disposizione l’infortunato Lukaku, ha schierato il tridente pesante, accompagnato dai giocatori con più gamba e fisicità. In sintesi: ha spinto forte sull’acceleratore per riprendere la corsa Champions dopo la frenata di lunedì contro il Bologna all’Olimpico, spingendo l’Atalanta sesta (con un match in meno, però) a meno quattro.
FONTE: Il Corriere dello Sport – U. Trani