(…) Seguendo la logica delle loro abitudini, il prossimo direttore sportivo arriverebbe da un altro mondo e da un’altra cultura dopo essere stato selezionato dall’intelligenza artificiale, in base ai parametri che condussero tre anni fa all’ingaggio dello sconosciuto Tiago Pinto.
Per questo i nomi filtrati nelle ultime settimane sono tutti credibili, a cominciare dall’inglese Paul Mitchell, che espone nel curriculum un’ampia esperienza da capo scout, la figura che la Roma ha trascurato per precisa linea aziendale durante la gestione Mourinho. (…) Così come il concorrente più accreditato, il tedesco Christopher Vivell, pure stimato dall’area Red Bull. (…) Rispondono ai requisiti dei Friedkin. Al pari di Edwards e Ribalta, altri nomi finiti nei computer della Roma.
(…) Nel momento del bisogno Dan Friedkin, ispirato dal figlio Ryan che non voleva più saperne di Mourinho, ha preferito ricorrere alla realpolitik pur di dare una sterzata. E allora è possibile che il presidente Dan si faccia convincere a puntare su una soluzione meno esotica anche per la direzione sportiva.
Incassato il no da François Modesto, sponsorizzato da Lina Soulokou che lo aveva visto lavorare all’Olympiacos, la Roma potrebbe ricorrere ai servigi di Frederic Massara, già proficuo collaboratore di Sabatini e direttore ad interim prima dell’arrivo di Monchi.
Massara ha lasciato tanti amici a Trigoria, in tanti settori del club, proprio come De Rossi. Italo-francese, discreto e garbato, conosce le lingue e sa scoprire giocatori quando ancora costano poco. Dopo l’addio al Milan, è un’ipotesi da non scartare.
FONTE: Il Corriere dello Sport