Ok gli infortunima la sostanza, purtroppo, non cambia. La Roma da un mese fatica a segnare. Dodici gol nelle prime quattro gare stagionali, soltanto 5 nelle successive sei, culminate con lo 0-0 contro la Samp e un solo tiro nello specchio effettuato al 34’ del secondo tempo. Tolta l’ecatombe di Marassi, dove l’uno-due Cristante-Kalinic può aver influito anche a livello psicologico sul gruppo, l’involuzione – comunque evidente – è iniziata prima.
Non prendendo in considerazione domenica e soffermandosi sulle precedenti 5 gare (quando Pellegrini, Diawara, Cristante e Kalinic c’erano; in 3 di queste anche Mkhitaryan), la media è scesa a un gol a partita. Per questo motivo avere Dzeko in campo (5 reti in stagione), fa tutta la differenza del mondo. In maschera o senza. Nel rush (6 gare in 17 giorni) che attende la Roma sino alla nuova sosta, difficile che il bosniaco (che domani spinge per esserci) possa giocarle tutte.
In quest’ottica, Fonseca ha iniziato a sperimentare le alternative. Tra queste, c’è Zaniolo falso nueve. Nicolò con il fisico che si ritrova è l’unico elemento disponibile in rosa che può ovviare all’assenza di Edin. Non a livello di gol ma sfruttando caratteristiche diverse che garantirebbero alla squadra di salire. A quel punto servirebbero più inserimenti da dietro. Ma questa è un’altra storia.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina