Mourinho, nelle sue esperienze italiane, ha incrociato Gasperini sette volte: cinque vittorie e due pareggi. E se poteva essere più facile quando lo Special One allenava l’Inter e Gasperson il Genoa, in questa stagione la sua Roma ha strappato 6 punti su 6 alla Dea.
Fatti, non parole. Sono anche le uniche due vittorie nei big match di campionato ottenute dai giallorossi ma quella di ieri ha un peso particolare perché la Roma aggancia l’Atalanta (che ha una gara in meno) e tiene aperto uno spiraglio per la zona Champions. Ancor più importante è che la vittoria è arrivata con una prova di squadra che fa ben sperare per la prossima stagione, quella che dovrà essere del raccolto dopo la semina.
È vero che l’Atalanta, nella ripresa, ha messo le tende nella metà campo avversaria, però Rui Patricio ha dovuto fare una sola parata importante, su Freuler liberato da un triangolo con Koopmeiners. Semmai ha rischiato di più Musso nelle ripartenze romaniste che sono costate il gol di Abraham nel primo tempo e una clamorosa occasione per Pellegrini, liberato da Mkhitaryan con un assist prezioso, nella ripresa.
Il gol della Roma merita un approfondimento. Come all’andata, Mourinho ha preparato nei minimi dettagli la partita. Palla recuperata da Karsdorp su errore di Pasalic e rilancio immediato; stop decisivo di Zaniolo, che ha mandato in tilt Palomino; verticalizzazione per Abraham che ha battuto Musso in uscita con il suo gol numero 13 in campionato, il settimo nelle 9 partite giocate nel 2022.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri