Mou o non Mou? E nel caso di non Mou, allenatore giovane ed emergente o tecnico con le spalle larghe in grado di sopportare un’eredità senza precedenti? Pinto o non Pinto? Lukaku o non Lukaku? Progetto giovani o la ripetizione di un instant team che fin qui quella Champions che vale decine di milioni l’ha vista solo in tv? Sono questi i principali interrogativi con cui la Roma ha brindato all’anno nuovo dopo essersi lasciata alle spalle un 2023 che, almeno in ambito italiano, non è stato un successo.
La Roma ha bisogno di risposte agli interrogativi che ci siamo posti. Possibilmente in tempi brevi. Perché, si sa, Roma non è stata costruita in un giorno e qui c’è bisogno che si faccia chiarezza per programmare un futuro in grado di essere all’altezza di una tifoseria che è l’unico fattore che non ha bisogno di una risposta all’essere o non essere per il semplice fatto che è, sempre e comunque.
Non pretendiamo che i Friedkin diano risposte pubbliche, ma auspichiamo che mister Dan e famiglia queste risposte le abbiano trovate e stiano già lavorando per concretizzarle. Per quello che ci risulta Mourinho aspetta solo una chiamata (ma non è detto che arriverà) per dire sì, che Tiago Pinto è intenzionato salutare e che la squadra, pur con i paletti del fair play, sarà perlomeno rinfrescata.
FONTE: La Repubblica – P. Torri