Mourinho vuole provare a vincere la Conference League, ma è in una condizione psicologica difficile, perché dice di voler provare a vincere e poi sottolinea ogni volta di non avere armi a sufficienza per farlo. L’unico modo per uscirne fuori è cambiare marcia: nessuno poteva aspettarsi una partenza così deludente da parte della Roma: settimi in Serie A, a pari punti con la Lazio, mentre in Conference rischiano di non vincere un girone mediocre con Bodo, Zorya e Cska Sofia. La Roma oggi deve vincere e sperare nello Zorya: arrivare secondi non sarebbe un dramma, ma sicuramente triste. Il tecnico era partito peggio solo nel Leiria nel 2001/2002 e con il Tottenham nel 2019/2020.
A chi gli chiede quanto sia cambiato dal 2004, risponde: “Ho la stessa passione e la stessa ambizione. Quell’anno volevo vincere la Champions, ora voglio vincere la Conference. Vincere la prima edizione di un nuovo trofeo sarebbe un bel marchio per la storia. Non può succedere che loro non vincano e noi anche, ci sentiremmo degli idioti”. Mourinho ha però lasciato a casa Rui Patricio, Smalling e Mkhitaryan, i quali si aggiungono alla lista che conta già i nomi di Spinazzola, Pellegrini, El Shaarawy e Felix. Giocheranno 5-6 titolari, ha detto il tecnico.
Ci sono molte cose da migliorare in questa stagione: nelle 23 partite disputate in stagione, sono arrivate 13 vittorie, 2 pareggi e otto sconfitte, con la media punti di 1,78 a partita. Solo al Tottenham (1.61) e al Leiria (1.7) ha fatto peggio. “Se la Conference iniziasse oggi e per i prossimi tre mesi giocassimo solo questa competizione, avremmo la squadra anche per competere con team più forti come Tottenham e Rennes. Ma anche con le squadre che scenderanno dall’Europa League, che sono più forti di noi. Il problema è che da gennaio a maggio avremo tre competizioni”, ha spiegato il tecnico, che si aspetta una mano importante dal mercato, ma a Trigoria il leit motiv è “si investe quello che si incassa”. La Roma spera di trovare qualcuno che voglia investire su Diawara, Villar e Kumbulla.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese