Una maledizione lunga quattordici anni, ma per sfatarla la Roma ha l’uomo giusto in panchina. Per cercare di vincere la principale sfida che lo ha convinto a sposare il progetto dei Friedkin – riportare un trofeo nella Capitale – lo Special One è chiamato a spezzare il ‘sortilegio’ della Coppa Italia. Dopo averne vinte nove e averla alzata per l’ultima volta nel maggio 2008, la coppa nazionale si è trasformata in un tabù per i giallorossi e in più di un’occasione è diventata il palcoscenico di alcune delle partite più nefaste dell’ultimo decennio. Oltre alle due finali perse all’Olimpico con Inter e Lazio (2010 e 2013), la doppia eliminazione agli ottavi con lo Spezia – una tramutata in sconfitta a tavolino dopo aver perso 4-2 in campo – o quella con il Torino sono solo alcuni esempi del rendimento della Roma in Coppa Italia.
Nel gennaio 2019 la squadra di Di Francesco tornò da Firenze dopo aver incassato 7 gol dalla Viola ai quarti, due anni prima invece il sogno di Spalletti di riportare un trofeo a Trigoria si interruppe nella doppia semifinale con la Lazio di Inzaghi. Sul libro nero ci sono anche le due eliminazioni contro la Juventus – entrambe ai quarti – targate 2012 e 2020. In totale dalla stagione 2008/09 sono arrivate tre eliminazioni agli ottavi di finale, cinque ai quarti, tre in semifinale e due sconfitte in finale.
Un trend negativo che Mourinho proverà ad invertire. In questo senso il palmares del tecnico parla chiaro: tra i 25 trofei conquistati c’è ovviamente anche una Coppa Italia – vinta nel 2010 con l’Inter proprio contro la Roma di Ranieri – e tornare ad alzarla al suo primo anno da allenatore giallorosso sarebbe un risultato storico. Per riuscirci però è necessario superare il ‘complesso’ dei big match: in caso di passaggio del turno nell’ottavo in programma domani sera con il Lecce infatti Pellegrini e compagni potrebbero dover battere prima l’Inter e poi una tra Milan e Lazio per arrivare in finale. Contro la squadra di Baroni, Mourinho dovrà fare a meno di Smalling e del suo capitano – entrambi indisponibili – mentre oggi si deciderà se inserire El Shaarawy nella lista dei convocati.
Confermato invece Sergio Oliveira – questa volta potrebbe far coppia con Cristante – mentre potrebbe essere la prima occasione per vedere Maitland-Niles adattato a sinistra, con Karsdorp che riprenderà il suo posto sulla fascia opposta. Con l’inglese e l’olandese in campo a riposare sarebbe Vina. Nel frattempo Tiago Pinto continua a lavorare alle operazioni in uscita: per Reynolds si cerca una soluzione alternativa dopo le difficoltà riscontrate per l’Anderlecht mentre il Valencia non perde d’occhio Diawara, attualmente impegnato in Coppa d’Africa. Non si muoveranno invece Kumbulla e Carles Perez, entrambi destinati a restare al Fulvio Bernardini almeno fino a giugno.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti