Finalmente torna il campionato. Quasi fosse una liberazione dai 52 giorni di torpore romanista, in parte lenito dal Mondiale ma inasprito dai tanti, troppi argomenti extra campo che hanno riguardato la Roma. Inutile nascondersi, a Trigoria l’aria è rarefatta. Da un lato Mourinho, silente e inquieto che si guarda attorno e chiede di più. A tutti, dalla proprietà alla dirigenza, fino ai suoi stessi calciatori. Innalzare ambizione e tasso tecnico per continuare insieme.
Dall’altra Tiago Pinto, esecutore dei diktat della famiglia Friedkin e ingabbiato nel rispetto dei numeri impietosi di un bilancio in rosso. Che lo obbliga a stoppare i sogni di calciomercato, riportando tutti ai propri doversi sportivi. Giocare e vincere per riconquistare la Champions League. Si naviga a vista, con la speranza che i risultati del campo mettano la sordina alle fastidiose — e troppo spesso divergenti — correnti di Trigoria.
La speranza dei tifosi è che si arrivi ad una diversa concordia per affrontare al meglio la seconda parte di stagione. Poi a giugno ci si sederà per capire cosa fare. Ma intanto oggi alle 16.30 si ritorna in campo contro il Bologna, in uno Stadio Olimpico ancora una volta sold out. Poi domenica a San Siro contro il Milan. Per una settimana che indirizzerà il termometro umorale di Trigoria e dirà tanto sugli obiettivi stagionali della squadra.
Mourinho in questi giorni ha preparato la Roma migliore possibile per tornare alla vittoria in campionato. Si va verso la conferma del 3-4-2-1, con Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa. A destra Celik, a sinistra Zalewski — in vantaggio su Spinazzola — e al centro Pellegrini insieme ad uno tra Matic e Cristante. Davanti ci sarà Abraham con Zaniolo e Dybala alle sue spalle. L’allenatore portoghese vuole ripartire dalla Joya, affidandogli un attacco sfiduciato e abulico.
FONTE: La Repubblica – M. Juric
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Ritardo Nervosa Affonda Roma Vina Espulso Mourinho Attende Piano Friedkin