Pellegrini sta meglio e vuole giocare. È stato lui, con il solito senso di appartenenza, a dare la disponibilità a Mourinho. Il ginocchio si è sgonfiato, la situazione è sotto controllo. Ma c’è un’altra certezza in vista della partita con il Genoa: la Roma andrà avanti con la difesa a tre, con Cristante arretrato come ai tempi di Fonseca. A un giorno dalla sfida da amarcord contro Shevchenko, con il quale i rapporti al Chelsea non furono idiliaci, Mourinho sembra orientato a confermare in blocco (o quasi) la formazione che aveva a suo dire “dominato” il Venezia, a dispetto della sconfitta.
L’unica novità è l’esclusione di Kumbulla che dopo l’infortunio riportato in nazionale ha fatto un solo vero allenamento. El Shaarawy, in attesa del recupero di Vina che ancora non sembra al cento per cento, farebbe l’esterno sinistro a tutta fascia e l’esperimento del doppio centravanti, l’ex Shomurodov con Abraham, sarebbe ripetuto: in fondo è la cosa che aveva funzionato meglio.
Ma resta anche l’ipotesi B, il rilancio di Nicolò Zaniolo, in una sorta di 3-4-2-1, anche questo diretto discendente di Fonseca. Con il doppio trequartista sarebbe Shomurodov a cominciare la partita in panchina. Lo spostamento di Cristante in difesa apre un vuoto a centrocampo. Potrebbe essere coperto da uno tra Diawara e Villar, ieri epurati e stavolta tornati preziosi per comporre la formazione. Dipenderà anche dalla valutazione sull’attacco, per questioni di stabilità difensiva: con il doppio centravanti ha più possibilità Diawara, viceversa Villar può aumentare la qualità del palleggio.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida