C’è solo il Sassuolo nella testa di Mourinho. In una conferenza stampa durata più di mezzora, il tecnico della Roma – che oggi festeggia mille panchine in carriera – ha fatto il punto sull’infermeria escludendo l’ipotesi turnover: «Pellegrini, Mancini e Zaniolo stanno bene e sono a disposizione, così come Smalling. Soltanto Viña è rientrato in mattinata. Non ho pensato ancora al turnover, scenderanno in campo i giocatori che reputo migliori». Dunque – escluso Calafiori sulla fascia sinistra – non dovrebbero esserci particolari stravolgimenti rispetto all’undici titolare schierato con la Fiorentina, con la variante Carles Perez da non scartare dopo l’elogio riservato allo spagnolo dal tecnico: «Quello di Barcellona qui non l’avete ancora mai visto – spiega lo Special One – quest’anno invece è fiducioso, quando gioca sta bene. Se un giorno dovesse giocare Carles e non Nicolò per me non sarà turnover, ma un’opzione. Avere nella stessa posizione Zaniolo e Perez è fantastico».
Così come è fondamentale avere a disposizione un giocatore come Pellegrini, tanto da spingere il portoghese a sbilanciarsi sul rinnovo di contratto del numero 7. La firma non è ancora arrivata ma, nei prossimi giorni, il club proverà a chiudere durante l’incontro in programma con l’agente Pocetta: «Non avevo ancora mai detto nulla pubblicamente sul ruolo del capitano perché aspettavo che firmasse, un capitano deve essere sia per oggi che per domani. Adesso però sono talmente convinto che firmerà che posso dirlo, Pellegrini sarà il nostro capitano per tanti anni. Mancini è il vice mentre il terzo è Cristante. Ovviamente il procuratore di Pellegrini cerca di fare il massimo per lui, vi darò il suo indirizzo e lo potrete pubblicare così inviteremo i tifosi ad andare sotto casa sua (ride, ndc)». Nelle gerarchie al momento non rientra Zaniolo.
Ciò nonostante Mourinho ha speso parole importanti per il classe ’99, descritto come un ragazzo maturo e riflessivo: «Il club è stato cauto nella gestione del suo recupero, lui ha aspettato il momento giusto, dimostrando maturità. La sua evoluzione è stata molto tranquilla, doveva andare al di là delle cicatrici emozionali che infortuni come quelli che ha subìto possono lasciare nei calciatori. È super professionale. Qualcuno mi parlava di un ragazzo irresponsabile ma io posso dire il contrario». Ottimo anche il primo impatto di Abraham, che si è calato a perfezione nella realtà giallorossa: «Credo che a lui piaccia veramente tanto stare qui. Si è perfettamente integrato nella squadra dal punto di vista umano». Mourinho sorvola invece sull’argomento Nazionali e sui troppi impegni che spesso complicano il lavoro dei club: «Ho deciso di non perdere tempo a pensare a soluzioni o a cose che non posso controllare. Non voglio parlare delle Nazionali. Quando ne allenerò una, a 80 anni, risponderò».
FONTE: Il Tempo – E. Zotti