“Sono orgoglioso dei miei ragazzi e del loro sforzo“. Al termine del match con l’Inter Mourinho si è detto fiero della gara della sua Roma, viste le numerose defezioni: “Dybala ha giocato con una gamba, Belotti è un erore, ha giocato un’infiltrazione. Devo ringraziare anche i bambini che hanno contribuito. Quando sono arrivato qui Bove doveva andare in prestito, adesso lo vedo giocare titolare con Milan e Inter“. Lo Special One poi è andato sugli errori difensivi di Spinazzola e Ibanez: “Di solito gli errori individuali sono rapportati alla qualità dei giocatori. Adesso è molto trendy parlare dei mental coach. Magari qualche fenomeno di questi può darci una mano e fare qualcosa, io il massimo che posso fare è prendere i giocatori e portarli al loro limite”.
Questa è una fase nuova per la sua carriera, come affermato dallo stesso tecnico: “In passato quando perdevo una partita per me era dura processare e accettare. Adesso guardo i ragazzi con tenerezza e rispetto. Arrivare a ifne gara e avere la certezza che i tifosi guardano i miei calciatori come io li guardo e soprattutto li rispettano come faccio io, mi dà gioia e forza“. Un lavoro, da quando è a Roma, che va ben oltre la mansione di semplice allenatore: “Io lavoro per la società e cerco di fare il meglio che posso. Domani andrò a vedere la Primavera al Tre Fontane, e lunedì saremo di nuovo in campo“.
In conferenza stampa ha poi voluto correggere il tiro in seguito alle dichiarazioni contro Chiffi nel post partita di Monza, scagliandosi anche contro Renzo Ulivieri: “Ho detto che per me una delle qualità principali di un direttore di gara deve essere l’empatia. Faccio un esempio, oggi ho fatto i complimenti al quarto uomo perchè per me può diventare un grande arbitro. La critica più grande che ho ricevuto è da una persona che nonostante la condanna per tre anni di calcioscommesse ricopre un ruolo importante in Italia. Solo in questo paese può accadere una cosa del genere, e mi rende orgoglioso perché vuol dire che sono di un altro pianeta”. Interrogato sul suo futuro, il tecnico ha concluso così: “Amo questo paese e adoro lavorare qui. All’Inter ho scritto la storia, mentre qui a Roma dal punto di vista umano c’è un ambiente incredibile. Sto bene qui, e ciò mi aiuta a ridere e rimanere sereno“.
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli
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