Mourinho batte tutti: il Sassuolo, Dionisi, Berardi, la Procura Federale e si prende il quarto posto in coabitazione col Napoli. Per la prima volta da inizio campionato i giallorossi sono zona Champions League, e la scena se la prende tutta il tecnico portoghese. Ha cominciato a giocare il match del Mapei dal giorno prima, dalle parole in conferenza stampa contro l’arbitro Marcenaro e contro Berardi, che hanno contribuito a creare un clima di grande convinzione nei suoi calciatori. Bastonati dopo Ginevra ma caricati a dovere per la sfida ai neroverdi.
Un copione che il tecnico ha studiato nei minimi particolari, fino alle interviste post gara rilasciate in portoghese, come a dire «se non mi capite in italiano, tanto vale utilizzare la mia lingua madre». Una provocazione figlia della grande gioia per i tre punti conquistati in rimonta in Emilia. Ennesima partita decisa nell’ultimo quarto d’ora (tredici gol realizzati e otto punti conquistati dalla Roma dal 76′ in poi, primato con distacco in Serie A) grazie anche ai cambi.
Un aspetto da sottolineare non solo guardando i fatti, ma ascoltando attentamente le parole del tecnico giallorosso che mai come nelle ultime settimane ha speso elogi importanti per le risorse a disposizione parlando chiaramente di quarto posto, sempre infortuni permettendo.
Anche a Reggio Emilia lo Special One voltandosi verso la propria panchina aveva ampia scelta per sovvertire l’andamento del match. Sono entrati due nazionali italiani (Pellegrini ed El Shaarawy) e l’iraniano Azmoun (che Mou avrebbe voluto già anni fa), mentre calciatori come Zalewski e Belotti sono addirittura rimasti a guardare per novanta minuti. Per non parlare di Renato Sanches mai davvero a disposizione del tecnico.
Una «nuova» abbondanza che ha decisamente rilanciato le ambizioni della Roma in questo campionato (19 punti nelle ultime 8 gare, solo Inter e Juventus hanno fatto meglio) al netto di inciampi poco giustificabili in Europa. Un ruolino di marcia da non sottovalutare e che porta i giallorossi alle porte del mese caldo (quattro big match consecutivi contro Napoli, Juve, Atalanta e Milan) che dirà tanto del campionato degli uomini di Mourinho.
Sul fronte extra campo, ieri a Trigoria è arrivata la notifica della conclusione delle indagini da parte della Procura Federale sulle dichiarazioni del portoghese rilasciate sabato. Ora il club ha sette giorni di tempo per decidere se presentare una memoria difensiva o chiedere di essere ascoltati. Una decisione quella della Ficg poco apprezzata sia dal tecnico che dal club come testimoniano le parole di Pinto a ridosso del fischio d’inizio di Sassuolo-Roma.
La differenza di interpretazione di parole di altri colleghi di Mourinho ha indotto il gm giallorosso ad alzare i toni in difesa del proprio allenatore. Sarri e Meluso sono solo gli ultimi esempi di una lunga serie di prese di posizione dialettiche forti da parte di tesserati passate però inosservate. Chi invece è finito nel mirino della Procura è Thiago Motta che ieri è stato indagato per le frasi su Nasca. Ma Mourinho e la sua Roma sono riusciti ad andare oltre, e ora non vogliono certo fermarsi.
FONTE: Il Tempo – L. Pes