Un errore pazzesco, il peggiore degli ultimi anni. Un errore che non può (non deve) appartenere a chi viene ritenuto il miglior arbitro italiano. Orsato prende una cantonata gigantesca, gli sarebbe bastato aspettare un attimo, meno di un secondo. Rigore su un gol significa concedere alla squadra che lo subisce una chance (puntualmente sfruttata). Ma l’internazionale di Schio commette un errore ancor più grande: dire a Cristante nel tunnel (e lo hanno sentito tutti, visto che è stato mandato su Dazn) «Vantaggio sul rigore non si dà mai. Adesso dai la colpa a me se hai sbagliato il rigore. No, eh?» significa mandare un messaggio diseducativo per gli arbitri giovani, un danno a tutto il movimento. E soprattutto, la cura è peggio del male. Pochi tre minuti di recupero (solo Pellegrini è stato a terra 2’27”). A confronto, una bazzecola.
Il vantaggio – caro Orsato, lo insegnano al corso arbitri – sul rigore, se il pallone sta per essere calciato in rete all’interno dell’area piccola, a porta vuota (il portiere è a terra, ha appena abbattuto Mkhitaryan, in gioco perché servito da una giocata di Danilo che aveva fatto un altro fallo da rigore su Abraham), si dà eccome. Alla fiera dell’errore partecipa anche l’assistente Bindoni (non era offside). E il tocco di mano di Mkhitaryan? Da quest’anno, se involontario (e lo è, visto che l’armeno cade travolto da Szczesny, chi dice il contrario mente sapendo di mentire), non è più punibile se porta alla rete. E’ Pellegrini che colpisce Chiellini in area della Juve, piuttosto che il contrario (come sembrava), ok la rete di Kean: controllata la sua posizione sul colpo di testa di Bentancur e il contatto su Ibañez. VAR: Nasca 6 – Incolpevole, nella tragedia.
FONTE: Il Corriere dello Sport – E. Pinna