“Guarda sì… quello che sta a fà quel sòrdo de cacio!”. La voce schietta del tifoso, sovrasta il cronista e fa una sintesi che non incorona certo Tammy “magic” Abraham, che sfiora i due metri, e neppure il capitano Pellegrini: ma un ragazzino polacco, nato a Tivoli che sulla fascia sta facendo saltare la partita e arrancare gli avversari.
Nei colori dialoghi spunta la battuta sul piccolo polacco, che mangiava metri agli avversari, utilizzato esterno da Mou. La vera sorpresa è dunque lui, Nicola Zalewski da Tivoli, di cui vale evidenziare la crescita: un classe 2002, che dopo l’esordio nella scorsa stagione, fattosi conoscere dal popolo giallorossa durante Roma-Manchester United, subentrato nella semifinale di Europa League, alla corte di Mourinho partita dopo partita si è reso protagonista di una prestazione maiuscola nella gara più sentita.
Vogliamo immaginare il ragazzo pronto a consegnarsi al lavoro, agli esercizi e alla costanza che occorrono per migliorare ancora, perché a quell’età, se si è già nel cuore della curva, è obbligo sapere e ricordare che si è sospesi tra “eco e narciso”: un nulla è sufficiente per specchiarsi e perdersi, come pure incantarsi ad ascoltare “sirene”, necessario è invece aggrapparsi alla realtà del sacrificio.
FONTE: Il Corriere dello Sport – U. De Vita
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