La fiera dell’assurdo e dell’autodistruzione. Roma-Juventus è passata dall’essere una notta da sogno a un incubo. La Roma di Mourinho ha offerto ai propri tifosi una prestazione difficile da interpretare: quasi perfetta per 70′, con i gol di Abraham, a cui ha risposto Dybala e poi subito quelli di Mkhitaryan e Pellegrini, che con una splendida punizione al bacio regala il 3-1 ai suoi, sotto gli occhi di Totti, sembrava la serata perfetta, poi l’ingresso di Morata, la sterzata su Ibanez e il cross che porta al gol di Locatelli. In quel momento qualcosa scatta un clic nella testa dei giallorossi e la partita cambia improvvisamente copione: prima Kulusevski, poi De Sciglio e i bianconeri in 7 minuti con 3 gol segnati si portano sul 3-4.
Nel finale arriva il rigore per i giallorossi, ma Pellegrini sbaglia il rigore e la notte si tinge di nero, con la facce dei giocatori che raccontano lo shock. Mourinho a fine partita: “Un collasso psicologico, il 3-2 ci ha ammazzato. Mi fa male l’anima perché non sono abituato a questo profilo di squadre ma sono qui per dar modo ai ragazzi di migliorare. Voglio però che la squadra mi segua per andare oltre i loro limiti, non che siano loro a portare me al loro livello”. Ora la Roma dovrà trovare il modo di ripartire, anche se non farà facile, perché notti così rischiano di azzerare il coinvolgimento emotivo che la Roma aveva mostrato per più di un’ora di gioco. Mourinho dovrà trovare il modo di riportare la sua squadra in vita, perché in campo c’erano solo ceneri.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo