Tammy Abraham non è più il centravanti titolare della Roma? La domanda è lecita perché il numero 9 giallorosso, l’uomo che lo scorso anno con i suoi gol – 27 in totale – ha trascinato la Roma fino alla vittoria della Conference League, non è più titolare nelle partite che contano. Questo è il trend dell’ultimo periodo, con l’inglese sorpassato a destra da Belotti (nonostante l’infortunio di quest’ultimo alla mano destra ne abbia limitato l’utilizzo), titolare al ritorno contro la Real Sociedad e nel derby, e anche da Pellegrini schierato come «falso nove» nella vittoria casalinga contro la Juventus.
Il credito che Tammy si era costruito lo scorso anno, insomma, sembra esaurito e Mourinho, che non può permettersi di guardare in faccia a nessuno a questo punto della stagione, lo ha relegato nelle retrovie. Sembra passato un secolo da quando, la scorsa estate, i tifosi romanisti erano preoccupati dal fatto che il Chelsea potesse esercitare, alla fine del 2023, il diritto di recompra fissato a 80 milioni di euro.
Una valutazione che oggi è abbondantemente al di sopra del valore di mercato del centravanti, che comunque continua ad avere un po’ di estimatori in Premier League. Le valutazioni sono in corso, ma se al termine della stagione dovesse arrivare un’offerta di poco superiore ai 45 milioni (pagati un anno e mezzo fa per il cartellino), a Trigoria ci penserebbero.
I numeri, d’altronde, sono impietosi: finora Tammy ha segnato 7 gol in stagione – 6 in campionato e 1 in Europa League – in 38 partite complessive. Un bottino magrissimo, che gli ha fatto perdere prima la Nazionale inglese (e la convocazione per il Mondiale) e poi il posto nella Roma a vantaggio, come detto, di Belotti. Il Gallo ha segnato ancora meno, 3 gol in Europa League e 1 in Coppa Italia, e soprattutto è ancora alla ricerca della prima rete in campionato, ma il suo rendimento è in crescita.
Partito a rilento, anche perché è arrivato negli ultimissimi giorni di mercato dopo mesi di allenamento in solitaria, Belotti ha avuto qualche problema fisico e giocando poco ha faticato per entrare in forma. Ora sta giocando con maggiore continuità: proverà a sbloccarsi contro la Sampdoria, il 2 aprile, alla ripresa del campionato. All’andata giocò titolare in coppia con Abraham, stavolta potrebbe guidare da solo l’attacco.
In ballo c’è (anche) il futuro: il contratto dell’ex centravanti del Torino scade il 30 giugno prossimo, con opzione di rinnovo per due stagioni “al verificarsi di alcune condizioni sportive”, che però ancora non si sono concretizzate. Ci sono due mesi di tempo per conquistare definitivamente la Roma, dopo avere conquistato i tifosi.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini