Chiamatelo tour de force, sprint finale o con qualsiasi altra espressione spesso abusata nel mondo del calcio, ma il ciclo di gare che la Roma si appresta a vivere rappresenta una maratona degna di Filippide. Dopo la sconfitta, netta solo nel risultato finale ma non per quello che si è visto in campo, rimediata l’altro ieri contro il Bologna, la squadra di Daniele De Rossi approccia ad una serie di impegni che partiranno domani per finire nel fine settimana di domenica 12 maggio (…). (…)
Ma tra Udine e Bergamo, tra domani e il 12 maggio, la Roma è chiamata a fare, se non il giro del mondo, quantomeno quello del Vecchio Continente, provando a conquistarla l’Europa, in campionato e in coppa. Tra giovedì prossimo – 2 maggio – e quello dopo ancora – il 9 -, infatti, andrà in scena anche il doppio confronto con l’imbattuto Bayer Leverkusen – andata all’Olimpico, ritorno in Germania -, per la semifinale di Europa League. In palio la finale di Dublino, del 22 maggio.
Come se non bastasse, prima, in mezzo e dopo le due sfide ai campioni della Bundesliga, De Rossi dovrà affrontare nell’ordine: Napoli, Juventus e, come detto, Atalanta. (…)
Non serve possedere chissà quali doti divinatorie per immaginare che queste cinque gare – e un quarto, considerando l’appendice di Udine – consecutive non potranno essere disputate sempre dagli stessi, dai titolari ormai individuati da De Rossi, ma ci sarà realmente bisogno di tutti. L’esempio più lampante è Dybala, sempre più leader tecnico di questa squadra (…).
A Baldanzi l’arduo compito di farlo rimpiangere il meno possibile. Dal talento ex Empoli a Bove, passando per Aouar e Zalewski, questa è l’ora de mostra’ quanto valemo, citando Lando Fiorini.
(…) Fin qui, De Rossi ha scelto le gare in cui far ruotare i suoi ma, calendario alla mano, prima di Roma-Genoa – penultimo turno di campionato – DDR non potrà più godere di questo vantaggio. La gestione sarà più capillare e all’interno dei 90 minuti. Questa la sfida che attende Daniele e la sua Roma da domani. Alla ricerca di un futuro ambizioso e della felicità presente.
FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi