La casualità porta alla fatalità, la preparazione combatte l’approssimazione. Gasperini ha sempre battuto su questo tasto per cancellare gli alibi dal suo percorso. Così tutti i numeri della sua Roma possono essere spiegati, studiati e in qualche modo potevano pure essere previsti: cercavate il pressing? Lo avete ottenuto. Pensavate a una squadra che marcasse uomo su uomo? Lo sta facendo. Immaginavate la difesa alta, l’utilizzo delle fasce e i centrali in progressione offensiva? Anche questo è già realtà. Il tutto, ovviamente, con le dovute correzioni e con gli accorgimenti necessari quando si passa da una squadra all’altra e il materiale tecnico non è lo stesso. Mancherebbero solamente i gol – e non è mica poco – ma in attacco Gasp le sta davvero provando tutte, modificando di continuo l’assetto offensivo allo scopo di trovare la formula giusta. Due aspetti del gioco, in particolare, stanno dando i risultati più impattanti: la riconquista alta del pallone e la capacità di non perderlo in prossimità della propria porta.
In Serie A la Roma è seconda dietro l’Inter per possessi guadagnati nell’ultimo terzo di campo: Soulé e compagni hanno strappato 56 palloni nei 30-35 metri conclusivi del rettangolo di gioco, uno in più dell’Atalanta, che evidentemente ha ancora le sincronie gasperiniane nella testa, e tre in più della Juventus, che ha predicato l’aggressione alta con Tudor e ha continuato su questa strada pure con Spalletti. La media giallorossa fa 4,3 a partita. Recuperare il pallone da quelle parti significa quasi sempre creare un’occasione da gol, vista la vicinanza della porta altrui. (…).
La Roma si è specializzata proprio in questo aspetto grazie a una pressione organizzata e a dei meccanismi collaudati. Un lavoro di squadra che ha come conseguenza il risparmio energetico: non è solo un caso che una delle squadra atleticamente più valide del campionato, brillante nella forma fisica, sia quella che percorre in media meno km in assoluto, 8 in meno a partita rispetto al Napoli (specialista in materia) per citare un dato. Ma non è finita qui: la Roma, oltre a essere una delle migliori squadre negli “scippi” in zona offensiva, è anche l’ultima formazione della Serie A per palloni persi nel primo terzo di campo. (…)
La cosiddetta costruzione dal basso, quindi l’impostazione dell’azione con il portiere Svilar e con i centrali, sta funzionando alla grande. Al punto che i giallorossi si sono visti portare via soltanto 23 palloni nei pressi della propria area di rigore, cinque in meno del Verona penultimo in questa graduatoria (28) e 7 in meno dell’Inter (30) terzultima. Per comprendere meglio la portata di questo dato, evidenziamo il confronto con le altre: la Lazio ha perso 69 palloni in quella zona di campo, Cagliari e Pisa 62, e anche Fiorentina, Atalanta, Cremonese e Como sono tutte sopra quota 50, (…).
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota











