Vincent Candela, ex giallorosso amato dai tifosi romanisti, parla di come dovrebbe essere il futuro giallorosso e lo sottolinea con un detto romanesco… “su questo, come si dice qui, “me la sento calla”.
In che senso, scusi? “Nel senso che vivo a Roma da 27 anni e ne sono fiero. Provo a restituire qualcosa al popolo giallorosso che mi ha dato tanto. Tolti i romani, non c’è uno straniero che abbia una storia come la mia in questa città: mia moglie è romana, i miei quattro figli sono nati qui”.
Per questo che i tifosi la amano e quando la incontrano la fermano ancora per foto e autografi? “Io mi fermavo fuori da Trigoria anche quando giocavo, figuriamoci adesso. E bello sentirsi amati: quando vado allo stadio vedo lo spettacolo della curva. In passato ho anche assistito ad una partita in Sud, la gara si vede poco ma è stato fantastico”.
Si aspettava che il suo amico De Rossi fosse così bravo? “In due mesi lui ha fatto capire le sue potenzialità, e anche se deve dimostrare ancora tanto io gli rinnoverei il contratto per cinque anni. La proprietà parla poco ma agisce: hanno fatto un bel percorso con Mourinho, ora spero che ne facciano uno con lui”.
Cinque anni sono tanti… “Daniele ha giocato una vita a Roma, conosce l’ambiente, diventerà un grande allenatore in campo e fuori: questo fa la forza di una società rispetto a chi cambia ogni due o tre anni, e servirà anche una figura importante a livello dirigenziale”.
In molti sognano l’accoppiata con Totti, che però qualche giorno fa ha detto che non si vede nella Roma con questa proprietà… “Sarebbe meraviglioso se si formasse di nuovo la coppia. Fino ad oggi non lo hanno chiamato, ma non è detto che non succeda. È impossibile trovare un altro che rappresenti la Roma nel mondo come Francesco. Con lui sono stato ovunque”.
Sempre Totti, qualche giorno fa, ha detto che da tifoso reputa Dybala il più forte della rosa ma se fosse dirigente rifletterebbe sul rinnovo del contratto… “Io penso che Dybala vada coccolato, è il calciatore migliore della Roma e per me del campionato. Lo terrei per molti anni, naturalmente tenendo conto delle sue difficoltà fisiche. Alcune società, parlo in generale, non si prendono cura dei loro campioni. Ricordo che il mio grande presidente Sensi, al quale devo tutto, lascio andare Cafu che pol fece le fortune del Milan. Recentemente è successo con Dzeko, e prima ancora con Samuel. Alcuni calciatori vanno tenuti perché sono delle colonne portanti”.
Vale anche per Smalling? “Per lui il discorso è un po’ diverso perché è fermo praticamente da dodici mesi, ha 35 anni e bisogna capire come sta. Ha dato tanto alla Roma, ha ancora un anno di contratto ed è necessario vedere che succede. Lui, certo, ha esperienza e ha salvato tante partite”.
Si dovrà decidere anche il futuro di Lukaku… “Io non ho dubbi: farei di tutto per tenerlo perché è un centravanti da Champions League, fa reparto da solo e gioca per la squadra”.
Da Mourinho a De Rossi una cosa non è cambiata: ci sono sempre tanti infortuni… “In poche settimane non si può cambiare la storia clinica di un calciatore, ma ci si può lavorare. Sicuramente se si fanno male sempre gli stessi il problema è più in loro che nei metodi”.
In Europa League sarà derby italiano: la Roma dovrà fare un’impresa? “Secondo me le percentuali sono 51% Roma e 49% Milan. Il gioco di De Rossi può mettere in difficoltà Pioli: il Milan sta meglio in classifica, ha giocatori che possono fare la differenza ma l’ambiente non è così sereno e bisogna approfittarne”.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini