Francesco Graziani, ex calciatore e allenatore, che con i giallorossi ha disputato 57 partite, realizzando anche 12 gol, ha rilasciato un’intervista. Commentando l’attuale situazione della Roma e dicendo la sua su Mourinho. Le sue parole:
Mourinho andrebbe esonerato? “Assolutamente no, non ne gioverebbe nessuno. Non avrebbe senso separarsi dal portoghese in questo momento, ma sicuramente lo Special One deve cambiare qualcosa dal punto di vista tattico”.
Cosa cambierebbe lei? “Il modulo, la Roma deve tornare a giocare con la difesa a 4. La Roma è diventata troppo prevedibile e quindi è necessario cambiare qualcosa soprattutto per sfruttare un calciatore come Lukaku, perché si tratta di un tesoro e non utilizzarlo è un peccato mortale. Poi io giocherei con un’altra punta al fianco del centravanti belga”.
Questa squadra che ambizioni può avere? “La rosa della Roma secondo me è da almeno quarto posto, però ci sono molti giocatori che non stanno rendendo come dovrebbero. Bisogna recuperare la qualità di Spinazzola, Belotti, Azmoun, quando tornerà, e soprattutto Pellegrini. Per fare una similitudine, i giallorossi sono come una Porsche, ma con un motore di una Jeep”.
Ha parlato di calciatori da valorizzare e di Spinazzola, secondo lei gli esterni a disposizione di Mourinho sono validi? “Faccio due esempi: Karsdorp e Kristensen. Secondo me non sono sicuramente dei fenomeni, ma possono essere dei buonissimi calciatori se inseriti nel ruolo giusto. Non si può pretendere da loro azioni come quelle dell’Inter con Dimarco o Dumfries. Al massimo riescono a fare dei cross, ma non possono incidere. Quindi ribadisco, converrebbe ritornare alla difesa a quattro. Così ti puoi permettere di avere tre centrocampisti e un trequartista di livello, oltre a due attaccanti. È la mia idea e non quella di Mourinho, ma secondo me la logica è cambiare qualcosa nell’assetto tattico”.
Mourinho è stato lasciato solo dalla società? “Non credo si tratti di questo, l’allenatore della Roma ha un contatto diretto con Tiago Pinto, mentre non mi stupisco del silenzio dei Friedkin, non hanno mai parlato da quando sono arrivati nella Capitale, perché dovrebbero farlo ora?”.
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli