“Mister, mi piacerebbe giocare terzino“. La carriera di Riccardo Marchizza è cambiata grazie a una richiesta: spostare il raggio d’azione dal centro della difesa alla fascia sinistra. Da quel momento Marchizza è diventato un titolare dello Spezia. Domenica, nella festa di fine stagione per la salvezza, affronterà il suo dolce passato: la Roma, che lo lasciò partire per il Sassuolo nell’estate del 2017 per 2,5 milioni, conservando però il 50% sulla futura rivendita per tutelare il patrimonio.
Riccardo, cos’è per lei la Roma? “Un pezzo di vita. Dai 9 ai 19 anni ho fatto parte del settore giovanile e sono riuscito a coronare un sogno, debuttare in prima squadra. Poi la vita mi ha fatto prendere un’altra strada ma la Roma non può mai essere un’avversaria come le altre”.
Nella precedente gestione i giovani venivano ceduti per fare cassa. Adesso i Friedkin sembrano aver cambiato strategia: i ragazzi forti restano… “Mi fa piacere, noto che tanti Primavera lavorano con la prima squadra. Ma all’epoca c’erano esigenze diverse, di bilancio. Di sicuro un’altra società non avrebbe fatto partite Frattesi, Tumminello e me. Ma non ne faccio una colpa alla Roma”.
Nessun rancore? “Ma no. Evidentemente non c’erano alternative in quel momento, anche perché era appena arrivato Monchi e si viveva una fase di transizione. Non nega che ci rimasi un po’ così, perché non mi piaceva separarmi dalla squadra per cui facevo il tifo. Ma nel calcio moderno bisogna abituarsi a questo genere di situazioni. E il Sassuolo per me rappresentò una grande opportunità”.
Sognava di fare il percorso di Lorenzo Pellegrini: andata e ritorno? “Mi confrontai con lui quando si trattò di decidere. E in effetti il suo esempio mi diede la carica per accettare il trasferimento. Credo di aver scelto bene, anche se non sono più tornato. Lo rifarei, così come rifarei tutto nella Roma. La notte dell’esordio contro l’Astra Giurgiu in Europa League rimane qualcosa di indescrivibile”.
Che squadra troverà domenica la Roma? “Una squadra seria. Alla ripresa degli allenamenti ci siamo parlati. Dobbiamo onorare il privilegio di giocare in Serie A anche se l’obiettivo è stato raggiunto. Inoltre chi di solito ha poco spazio e verrà scelto per questa partita vorrà mettersi in mostra”.
Un suo compagno, il difensore croato Erlic, è stato accostato proprio alla Roma. “Per me è un calciatore di grandi prospettive e ha fatto dei progressi incredibili. Gli auguro il meglio ovunque vada”.
Di Mourinho che dice? “Fa effetto. Spero che aiuti la Roma a migliorare mi pare che i Friedkin in questo senso abbiano le idee chiare e vogliano aprire un ciclo”.
E se le chiedessero di tornare? “Sarebbe bellissimo. Ma per adesso la mia strada ha condotto altrove”.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida