Cosa sta penalizzando Abraham?
“Tante componenti. Non sta saltando un minuto, si vede che è stanco. In più è giovane, straniero e deve ambientarsi al calcio italiano. Faccio un paragone con Osimhen: l’anno scorso era stato massacrato per il suo costo, perché non si era ambientato e non segnava. Adesso invece è un leader e senza di lui non si può giocare. Spero che Abraham possa fare il suo stesso percorso di crescita nel campionato italiano”.
La Roma sta avendo difficoltà anche per una questione tattica? “Il modulo sta aiutando alcuni e penalizzando altri. Pellegrini ad esempio ne sta traendo un vantaggio e trova più la porta, Mkhitaryan invece sta facendo maggiore fatica perché quest’anno gioca a tutta fascia. Ogni giocatore deve riuscire ad adattarsi al modulo. Qualcuno ci guadagna e qualcun altro – come Abraham – ci rimette. Lui gioca sempre spalle alla porta, mentre Tammy ha nella velocità una delle sue caratteristiche e adesso non si sente a suo agio. Avere un attaccante vicino lo aiuterebbe, ma probabilmente per Mourinho la squadra non può reggere questo cambio modulo”.
L’esclusione di Borja Mayoral l’ha sorpresa? “Mi ha sorpreso ma le situazioni cambiano quando cambia l’allenatore. Purtroppo in questo momento Mourinho vede solo Abraham, forse perché ha visto qualcosa che non gli è piaciuta in allenamento. Ma se Borja Mayoral e gli altri “epurati” poi sono svogliati perché sanno di non giocare, come si allenano? E di conseguenza come si allenano i titolari? Parliamoci chiaro: se ad esempio, Abraham non ha durante l’allenamento qualcuno che possa rubargli il posto poi magari si impegna di meno. Spero che Mourinho li abbia esclusi per fargli tirare fuori la reazione e spronarli. Se il concetto è questo e ci riesce, ha fatto tredici”.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi