Se la partita di Paulo Dybala fosse un romanzo di Osvaldo Soriano, lo scrittore argentino che meglio di tanti altri ha saputo tessere le lodi del fútbol, racconterebbe una di quelle storie di cinico disincanto capaci di mescolare sentimenti e risentimenti. “Triste, solitario y final”, un titolo da romanzo. Triste perché non c’è stata Joya nella notte buia dello Stadium che, per il grande ex, poteva e doveva portare a un riscatto. Solitario perché l’attacco giallorosso è sembrato ancora una volta un deserto, dove Paulo è andato per 56 lunghi minuti a caccia di una sorgente, in qualche caso predicando da solo (Soulé e Pellegrini sono scomparsi) e in altre circostanze lottando con il fiato di Bremer sul collo. Non è dato sapere, almeno oggi, se una partita del genere possa essere poi davvero l’anticamera del “final” della sua storia in giallorosso, considerato anche quel contratto in scadenza a giugno che al momento il club non ha preso in considerazione di rinnovare. (…)
Paulo quest’anno lo ha fatto fino alla trasferta di San Siro, quando si è fatto male per la seconda volta al flessore sinistro calciando su Maignan il rigore che avrebbe potuto regalare a Gasp un prezioso pari in uno scontro diretto. Quella notte l’interruttore ha fatto clic, ma lasciandolo al buio. Un mese e 20 giorni dopo è tornato titolare nello stadio che per 7 lunghi anni lo ha trattato da eroe, dopo quattro esclusioni di fila dall’undici, un fatto mai accaduto – al netto degli infortuni – da quando vive e gioca nella Capitale. Non ha lasciato il segno. Le voci dall’Argentina, in qualsiasi caso, non lo aiutano. Dopo le tentazioni dell’ex compagno Paredes, le dichiarazioni dei dirigenti del Boca e gli appelli dei tifosi del club di Buenos Aires, ieri ci si è messa anche la suocera di Paulo, la signora Catherine Fulop. «È Oriana quella che si sta comportando da rompiscatole, che vuole andarsene da Roma – ha detto in un’intervista a Otro día perdido mentre Dybala era in campo a Torino – Se succederà, sarà a giugno. Non ora, però. Oriana diventerà mamma a marzo e io ho un biglietto per Roma a gennaio». Dal club giallorosso non è arrivata nessuna chiamata per intavolare il rinnovo. Dybala guadagna 8 milioni netti a stagione, uno stipendio fuori portata per un club che deve stare attento al centesimo a causa dei paletti del fair play finanziario; (…).
Quattro palloni persi nei primi quattro minuti: è stato questo l’impatto dell’argentino a Torino. All’undicesimo minuto ha concluso in porta – almeno lui – trovando però una deviazione di Bremer che ha smorzato la traiettoria del pallone, addomesticandolo per una comoda parata di Di Gregorio. Dybala si è mosso Dybala senza guizzi con Bremer addosso È una notte amara so tanto, spesso anche a vuoto. Poco prima dell’intervallo ha fatto poi un movimento da attaccante vero, tagliando sul primo palo per ricevere il cross basso di Wesley; Bremer non lo ha mollato un attimo e anche in quella circostanza lo ha tamponato. La sua partita da centravanti non è durata neppure un’ora, un tempo in cui ha comunque concluso tre volte, toccato sei palloni nell’area della Juve e completato il 90% dei passaggi tentati. Si è conclusa con l’ovazione dello Stadium al momento del cambio. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota











