La Roma si sblocca, ma che fatica! Troppa, contro il solito Spezia che si conferma bestia nera dei giallorossi e riesce a infilare altri tre gol nella rete difesa da Pau Lopez: incredibile il bilancio di sette gol (per non parlare della doppietta dell’ex Verde: il Nino Frassica de ‘noantri) presi in due gare. Ma la Roma, che ha accusato l’uno-due derby-coppa, come un pugile suonato, si rialza e con lei il suo tecnico che ha tenuto duro sul fronte Dzeko (all’esclusione per una contusione non ha creduto nessuno), per il quale ha avuto anche la società dalla sua parte.
Il portoghese s’è sciolto come neve al sole al gol liberatorio di Pellegrini a tempo scaduto ed è andato di corsa ad abbracciare il«suo» gruppo in festa. Così come i tifosi giallorossi che hanno festeggiato la rete firmata dall’unico romano in campo, nemmeno fosse stata decisiva in una finale di Champions: perché chi conosce le dinamiche romaniste sa bene quanto la squadra avesse bisogno di questo risultato.
Un gol che assieme a tre punti pesanti, riconsegna la Roma nelle mani di un tecnico che sul momento della squadra ha colpe sì ma fino a un certo punto. Ma soprattutto gli riconsegna un capitano vero, perché ieri Pellegrini ha giocato la prima partita della stagione da vero leader: finalmente.
Sia chiaro però: la crisi non è ancora alle spalle, c’è ancora molto da fare e molto sul quale intervenire. Anche ieri la Roma a tratti è sembrata impaurita, soprattutto in difesa, e sono riaffiorati vecchi fantasmi. Perché errori personali a parte (quelli ci sono sempre stati e sempre ci saranno) è proprio il meccanismo difensivo ad incagliarsi in una sorta di blackout collettivo che sembra avere più radici mentali che tecniche.
Però è stato anche, per certi versi, il riscatto di Borja Mayoral, salito sul banco degli imputati dopo la clamorosa eliminazione in Coppa dove ha sbagliato tutto il possibile. Ieri è sembrato più concreto, ha realizzato una doppietta pesante e contribuito al successo giallorosso. Altra «riserva» decisiva Bruno Peres entrato a partita in corso e riuscito con un guizzo finale a mettere la sua impronta sulla gara: se lo merita, perché è uno che lavora a testa bassa e sta zitto.
Certo, perdere la terza partita consecutiva all’Olimpico sarebbe stato forse troppo per una squadra che in campionato continua ad avere la miglior statistica del campionato per quanto riguarda le gare casalinghe. La Roma ci è andata vicino, ma l’ha scampata, si è rialzata ed è tornata a correre in campionato confermando il terzo posto in classifica da sola aspettando il Napoli che gioca oggi. Ora avanti così, cercando di risolvere i nodi interni (i panni sporchi si lavano in casa) e a sfatare il tabù contro le grandi: la Roma non ha mai vinto contro una delle prime nove in classifica. Qualcosa vorrà pur dire…
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini