Fischiato a venti secondi dalla fine di una partita vinta. Fischiamo come simbolo della figuraccia di Coppa Italia. Fischiato da pochi, in verità, ma ben udibili. Lorenzo Pellegrini non se l’aspettava, stavolta. Altre volte aveva sentito i mugugni dell’Olimpico in passato. Ma erano tempi diversi, lui era ancora un giovane emergente, non certo il leader tecnico e carismatico del gruppo di oggi. Non si aspettava i fischi contro l’Empoli perché per almeno tre settimane ha giocato senza allenarsi, più con la testa che con le gambe. Non poteva correre, a causa del forte dolore a una coscia determinato da uno scontro capitato nel corso di Roma-Genoa.
Mourinho gli ha chiesto di tenere duro, di gestirsi, per non privare la squadra del suo contributo. Lo ha tenuto fuori solo a La Spezia, quando a malapena riusciva a camminare. Per il resto non ha voluto rinunciare alla sua qualità, ancorché depotenziata dalla condizione atletica insufficiente. Di conseguenza Pellegrini non ha giocato bene. O comunque non ha giocato secondo le sue possibilità normale. Ha assorbito la delusione e si è messo a lavorare: ieri, primo allenamento della settimana, finalmente ha potuto svolgere una seduta completa. Sabato a Lecce dovrebbe essere più pronto.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida