Dybala indirizza la partita e lascia il campo. E anche il testimone. Perché al posto di Paolino, si sistema Pellegrini. Trequartista alle spalle di Abraham e Belotti. Spetta a lui dare un senso alla formula scelta da Mourinho per far crollare definitivamente il muro del Lecce nella ripresa.
Gli attaccanti non si sbloccano, ma il capitano fa quello che gli viene chiesto. Anzi, di più. Perché non è la notte della tecnica. Conta la sostanza. Lorenzo, dunque, è chiamato a riaccendere la Roma dopo il ko contro il Betis Siviglia. Titolare anche se non sta bene, recuperato in extremis da Mou.
La mossa, analizzando la performance fino all’intervallo, è sembrata giusta. Dinamismo e tecnica al servizio della squadra che, però, ha dato l’impressione di essere speso frenetica. E che si è accesa a intermittenza, senza approfittare della superiorità numerica dal minuto 23.
Pellegrini, insomma, non si è potuto permettere di perdere la seconda gara di fila. Non dimentichiamoci quanto detto da Mourinho l’anno scorso. Chiarì che ne farebbe giocare tre, magari averceli.
FONTE: Il Corriere dello Sport – U. Trani