Pellegrini nasce mezzala, ha giocato trequartista e anche mediano davanti alla difesa. Oggi, però, è soprattutto una seconda punta, l’uomo che giostra alle spalle di Abraham e che spesso lo affianca. Ed è facile pensare che quest’anno possa superare il suo record di marcature personali, le 11 messe a segno nella scorsa stagione. Da quando ha preso la Roma in mano José Mourinho ha capito che Lorenzo Pellegrini aveva davvero qualcosa di speciale. E da fine psicologo qual è, ha anche intuito che quel qualcosa andava solo tirato fuori.
Oggi sembra quasi che danzi in campo, ha una leggerezza che nasce da una testa molto più forte di prima. Lo stesso Totti non ci ha pensato su neanche un attimo a designarlo come suo erede. Ha ereditato la fascia in modo burrascoso, dopo il litigio tra Dzeko e Fonseca. Essere diventato capitano ai “danni” di un amico non lo faceva stare bene. Moralmente soffriva, si sentiva quasi in difficoltà. Dzeko ora non c’è più e Pellegrini può godersi la fascia senza alcun senso di colpa.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese