Pellegrini è stato operato ieri a Villa Stuart. Il numero 7 della Roma è stato sottoposto a intervento di riduzione della frattura delle ossa nasali a seguito dello scontro fortuito di gioco con il giocatore della Fiorentina Nikola Milenkovic al 15′ del secondo tempo. Un brutto colpo per il centrocampista giallorosso, una sportellata in pieno volto rimediata dal difensore serbo dei viola. Si è capito subito dalle immagini che si trattava di qualcosa di piuttosto serio.
La faccia insanguinata di Lorenzo a terra al limite dell’area avversaria dopo lo scontro e poi, dopo le medicazioni di rito, l’uscita dal campo con il naso tamponato. Subito negli spogliatoi per valutare meglio la situazione e correre a Villa Stuart dove il trauma facciale con ferita lacero contusa che richiedeva dei punti di sutura è presto diventato una frattura del setto nasale, come confermato dalla radiografia. Il calciatore ha dormito a casa e poi si è recato nella mattinata di ieri nella clinica romana che campeggia sopra lo stadio Olimpico e che rimette in sesto i calciatori di mezza Serie A.
L’intervento, eseguito dal Professor Bruno Pesucci, lo stesso che aveva operato Edin Dzeko dopo la frattura dello zigomo rimediata con il Cagliari a ottobre, è perfettamente riuscito. I tempi di recupero verranno valutati nei prossimi giorni, ma quello che è certo è che Pellegrini dovrà star fermo una settimana. Cercherà di velocizzare e di provare a tornare a disposizione con qualche giorno d’anticipo, dovrà indossare una protezione ovviamente, ma tale da non impedirgli di allenarsi.
Obiettivo dichiarato provare a recuperare per quella che al momento è diventata la partita dell’anno per la squadra di Fonseca: il match di Duisburg del 6 agosto prossimo in gara secca contro il Siviglia valido per gli ottavi di finale di Europa League. Uno spartiacque importante per la Roma, che dopo aver ipotecato il quinto posto in classifica con la vittoria sulla Fiorentina resta impegnata nelle ultime due trasferte con le torinesi per suggellare l’ingresso nella prossima Europa League direttamente dalla fase ai gironi, evitando i preliminari di settembre, tre turni certo non scomodi come negli altri anni, per il nuovo calendario post pandemia, ma da evitare anche “moralmente”.
Arrivare sesti o settimi non sarebbe apprezzato da nessuno per una squadra che voleva tornare in Champions e quindi piazzarsi almeno quarta. Per partecipare alla prossima edizione della Coppa dalle grandi orecchie la Roma può arrivare solo attraverso quello che anche ora che la squadra si è ripresa ed è in fiducia resta un sogno: vincere l’Europa League.
FONTE: Il Romanista – G. Fasan