Non vedeva l’ora di scappare dalla conferenza stampa di presentazione, José Mourinho, perché voleva correre a Trigoria a dirigere il suo primo vero allenamento da tecnico della Roma. “È importante conoscere il gruppo – le parole del portoghese -, ci sono dei principi fondamentali e non negoziabili. Fin dal primo giorno voglio che i giocatori capiscano come lavoriamo noi ed è molto semplice: tutto quello che non è al 100% non sta bene“.
Un avvertimento in piena regola, anche se le sue idee e quelle della società erano chiare quando hanno deciso di dividere i convocati in due gruppi. Quello che ha lavorato (non sono scesi in campo Pellegrini e Veretout) ieri pomeriggio a Trigoria è composto da 27 calciatori: ci sono i big (Pellegrini, Dzeko, Zaniolo, Mancini, Ibanez, Kumbulla, Karsdorp, Smalling, Diawara, Mkhitaryan, Veretout, Villar, El Shaarawy, Mayoral), i giovani (Darboe, Calafiori e Reynolds su tutti) oltre a tanti Primavera.
La lista degli esclusi eccellenti è capitanata dallo spagnolo Pedro, che però è in buona compagnia: oltre a lui non sono presenti Nzonzi, Pastore, Santon, Fazio e Kluivert. Delle indicazioni di mercato chiare, su cui dovrà lavorare Tiago Pinto, a cui Mourinho ha fatto una richiesta: “Abbiamo fiducia in Calafiori ma c’è bisogno di un alto terzino sinistro“.
La risposta del g.m. è arrivata a stretto giro. “Abbiamo fatto insieme un’analisi della squadra, sappiamo tutti quello di cui abbiamo bisogno e che è un mercato difficile: sicuramente a fine mercato avremo una squadra degna di Mourinho“. Il primo “regalo” allo Special One sarà Rui Patricio: ieri Jorge Mendes era nella Capitale (era presente alla conferenza) per chiudere l’operazione.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini