Paulo Dybala per la Roma è come il velo di Maya rappresentato da Schopenhauer: se lo strappi viene fuori la conoscenza di un mondo imperfetto, per non dire inadeguato. Mourinho considerava il pupillo argentino un problema e una soluzione, De Rossi non può sottrarsi alla stessa verità.
Del resto i numeri nel calcio – nella vita – non mentono mai: nelle ultime tre partite, in cui Dybala ha potuto garantire appena 7 minuti più recupero a Lecce, la Roma ha segnato solo un gol. Provate a dire che è una casualità. O che sia una coincidenza un elemento strettamente connesso al precedente. Nelle quattro occasioni in cui De Rossi non ha potuto schierarlo dall’inizio, la squadra ha sempre giocato male.
Insomma, Dybala è statisticamente la linea di demarcazione tra una squadra normale e una da vertice. E’ una dipendenza che sarebbe tale per qualunque allenatore, a prescindere dai moduli e dagli stili o persino dal livello generale dell’organico. Per questo, guardando l’altro lato della medaglia, diventa il principale motivo di ottimismo per la Roma che si avvicina al derby.
De Rossi lo ha gestito appositamente per riaverlo al top nel sabato più delicato: “Era rischioso farlo giocare a Lecce, non lo avrei neanche messo dentro se il risultato fosse stato deciso in un senso o nell’altro. Si era allenato troppo poco”. E così ieri Dybala ha ripreso a lavorare a Trigoria con il gruppo e nei prossimi tre giorni, sperando che tutto fili liscio, migliorerà la condizione atletica per giocare il più a lungo possibile.
Contro la Lazio tra l’altro non è ancora riuscito a determinare qualcosa di importante da quando è alla Roma. Anzi, il derby fino a questo momento gli ha portato sfortuna. Ha saltato il primo per infortunio, mentre in due degli altri tre e ha lasciato il campo alla fine del primo tempo. Il bilancio parla di due sconfitte e un pareggio.
Naturalmente De Rossi si augura di poterlo utilizzare in tutte le partite principali di questo ciclo terribile, tra aprile e maggio. Cinque giorni dopo il derby, la Roma va a San Siro per l’andata dei quarti di Europa League contro il Milan.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida