Sei sconfitte in 11 partite e dieci punti di distanza dal 4° posto. I numeri impietosi del 2020 rappresentano prove schiaccianti: la stagione della Roma (in attesa dell’Europa League di agosto) è insufficiente. E nell’ennesima caccia al colpevole non sfugge più Fonseca. Il portoghese, a un anno dal suo arrivo, finisce a processo come prima di lui il ds Petrachi (sospeso) e buona parte della rosa. I progressi della sua Roma, infatti, non si vedono. Anzi. I capi di imputazione sono diversi. Gli alibi pure. Come il caos dirigenziale, il mercato di indebolimento e la trattativa (ripresa sabato) tra Pallotta e Friedkin che potrebbe aver distratto la squadra come ipotizzato dallo stesso Petrachi. Prandelli ad esempio scarica tutto sulla società: «Fonseca da un punto di vista tecnico è indiscutibile, ha idee. Poi come tutti gli allenatori quando hai una società non presente e un direttore mandato via che ha fatto la squadra diventa tutto confuso e difficile».
MANCANZA DI GIOCO – Il 4-2-3-1 è un modulo non adatto agli uomini a disposizione soprattutto per quel che riguarda i centrocampisti davanti alla difesa a cui manca qualità di impostazione. I reparti non attuano quel mutuo soccorso che ha fatto le fortune della Roma di Garcia. Ne nascono errori individuali e uno squilibrio tattico evidente causato pure dalle scelte (iniziali o in corsa) di Fonseca. Pesa pure la mancata valorizzazione di giocatori in rampa di lancio come Pellegrini, Kluivert o Under. Per i ragazzi della Primavera poi zero chance.
FORMA FISICA – Il secondo tempo col Milan è l’emblema di un crollo fisico oltre che mentale inaspettato visto che proprio Fonseca era l’unico allenatore in serie A ad aver allenato in Ucraina dove ogni anno la sosta invernale dura più di due mesi. Eppure la sua Roma corre (anzi cammina) in infradito. Fanno riflettere pure i tanti infortuni muscolari (46). Colpa della preparazione o solo dei campi?
DZEKO DIPENDENZA – Per Fonseca la squadra non dipende da Dzeko, eppure i numeri dicono l’esatto contrario. Nelle 22 partite stagionali in cui il bosniaco non ha trovato il gol, sono arrivati 8 pareggi e 7 sconfitte. In pratica la Roma chiuderebbe l’anno a soli 50 punti. A mancare sono i gol, ma pure il carattere di una squadra con pochi leader.
FONTE: Leggo – F. Balzani