Dopo il Bodo, con quei 6 gol al circolo polare artico e altri 2 all’Olimpico, anche il Venezia calpesta la Roma: 3-2 sull’isola di sant’Elena. Il tris è mortificante: la seconda sconfitta di fila in campionato. E a far discutere è dunque la rivoluzione dello Special One nel viaggio in Veneto. Ha provato a riabilitarsi con la difesa a tre e l’esclusione di Zaniolo e Mkhitaryan. Decisione presa per lo scarso raccolto più che per l’assenza dei 3 fluidificanti mancini Spinazzola, Viña e Calfiori. Ecco il 3-4-1-2 con Kumbulla, alla prima da titolare. Le reti di Shomurodov e di Abraham, prima dell’intervallo, hanno riportato a galla la Roma dopo il gol iniziale di Caldara.
Poi lievita solo la confusione. El Shaarawy avrà pure fallito la chance migliore sull’1-2, ma il nervosismo, a cominciare da Pellegrini, e la precipitazione hanno condizionato i giallorossi in partita. Non si sentono sicuri in campo. Incassata la rete del pari, rigore trasformato da Aramu (per la cronaca: prima del fallo di Cristante su Caldara, c’è quello di Kiyine su Ibanez), è passato al 4-4-2, riportando Cristante in difesa, allargando Ibanez e inserendo Perez per Kumbulla. In contropiede, gaffe di Mancini, ha preso il gol di Okereke.
FONTE: Il Messaggero